CAGLI - Sarà l’autopsia disposta dalla procura della Repubblica di Rimini, a dare le prime spiegazioni scientifiche ai figli di una signora di 69 anni, residente a...
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L’esame autoptico dovrebbe essere eseguito nella giornata di oggi. In obitorio, oltre al consulente tecnico nominato dal magistrato sul cui tavolo il fascicolo è arrivato, ci saranno anche il consulente della famiglia della vittima che hanno nominato come loro legale l’avvocato Mario Scarpa. Di sicuro saranno presenti pure i periti dei medici presenti in sala operatoria quando la tragedia si è consumata e della struttura sanitaria.
Il dramma della signora si è consumato venerdì scorso. I figli che l’attendevano in sala d’aspetto, solo nel primo pomeriggio hanno scoperto perché l’intervento si stava prolungando almeno un paio di ore in più rispetto al tempo ipotizzato in sede di presentazione dell’operazione. Quei minuti lunghissimi, gli è stato spiegato, erano serviti ai medici per tentare di strappare la loro congiunta, con tutte le tecniche rianimatorie possibilialla morte, a seguito di un’improvvisa complicazione manifestatasi mentre era sotto i ferri. Mentre la direzione sanitaria, come detto, comunicava immediatamente alla Procura l’accaduto i famigliari, dopo essersi ripresi dallo choc della notizia che mai avrebbero pensato di dover sentire, si sono presentati nello studio a Rimini dell’avvocato Scarpa.
La denuncia
La donna deceduta infatti non soffriva di alcuna patologia e il suo intervento chirurgico era stato fissato dopo gli ultimi esami clinici eseguiti la settimana precedente che ne certificavano il buono stato di salute. Il legale del Foro di Rimini a sua volta ha presentato, per loro conto, un dettagliato esposto alla magistratura.
Il primo atto dell’inchiesta
Il primo atto del pubblico ministero di turno è stato quello di disporre il trasferimento della salma, all’obitorio dell’ospedale Ceccarini. Contemporaneamente è stato dato mandato ai carabinieri, di provvedere al sequestro della cartella clinica della sfortunata signora. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico