I sindaci di Mondolfo, Senigallia, Falconara e Ancona contro Ricci: «La rivolta la facciamo noi se resta il bypass pesarese. E la Regione vada avanti»

Battaglia politica sullo spostamento dei binari: in gioco 1,8 miliardi di euro

I sindaci di Mondolfo, Senigallia, Falconara e Ancona contro Ricci
PESARO Per due sindaci, il pesarese Matteo Ricci e il fanese Massimo Seri, che non apprezzano le novità sull’Alta velocità annunciate dall’ad di Rfi...

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PESARO Per due sindaci, il pesarese Matteo Ricci e il fanese Massimo Seri, che non apprezzano le novità sull’Alta velocità annunciate dall’ad di Rfi Strisciuglio, con il ministro Bignami e il governatore Acquaroli, ce ne sono quattro (Mondolfo, Senigallia, Falconara e Ancona) che aspettano solo il de profundis del progetto di riqualificazione della tratta ferroviaria Pesaro-Fano. Questione anche di casacche politiche, dato che solo Pesaro e Fano, con le elezioni sullo sfondo, sono ancora un feudo del centrosinistra. Così mentre Ricci manda segnali tesi («Acquaroli faccia le cose per bene altrimenti sarà una rivolta.

 

Metta a terra velocemente 1,8 miliardi per Pesaro e Fano e chiarisca cosa vuole fare ») e Seri parla senza mezzi termini di «colpo mortale», per Nicola Barbieri (Mondolfo), Massimo Olivetti (Senigallia), Stefania Signorini (Falconara) e Daniele Silvetti (Ancona), in rigoroso ordine di spalmatura geografica, è un corale «la strada intrapresa dalla Regione e dal Governo è quella giusta e ha l’ambizione e la lungimiranza di realizzare un’opera utile per il futuro di tutta la Regione Marche».


Fa da apripista Barbieri che al progetto è sempre stato contrario. «È quello che abbiamo sempre detto - spiega - è necessario un progetto di più ampio respiro nell’interesse dell’intero territorio regionale, una visione complessiva di arretramento a beneficio di tutti i comuni costieri. Ribadiremo con forza in tutte le sedi la nostra contrarietà a bypass con previsioni di rientro a Fosso Sejore o a sud di Fano. Entrambe ipotesi che dividerebbero a metà la provincia di Pesaro e Urbino con un impatto devastante sulle nostre città. Ricci vuole mobilitarsi? Ma in caso di rientro su Fano Sud, saremo noi in tanti a mobilitarci, con le comunità danneggiate da questo scempio. Il primo step dell’arretramento della ferrovia deve assolutamente coinvolgere entrambe le province di Pesaro Urbino e di Ancona. Serve un grande lavoro di squadra tra Comuni, Regione e Parlamentari marchigiani, indipendentemente dalle appartenenze politiche».


La consapevolezza


«Avevamo già espresso tutte le nostre contrarietà - rafforza il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti - in ordine ad un progetto che non affrontava il problema dell’arretramento ferroviario in modo complessivo ed omogeneo per tutto il territorio marchigiano. Ora aspettiamo un progetto organico che interessi tutta la fascia costiera, consapevoli che non potrà comunque essere realizzato per step». La sindaca di Falconara, Stefania Signorini, ricorda che «lungo la linea ferroviaria da arretrare da Bologna a Bari passeranno i treni merci, più rumorosi, che così verranno allontanati dalla costa. Per arrivare fin qui la strada non è stata semplice. Sin dall’autunno 2018, quando è cominciata la battaglia di Falconara poi abbracciata da tutti i Comuni costieri, contro le barriere antirumore di Rfi, ho sempre ritenuto che l’arretramento fosse l’unica soluzione per dare respiro ai territori costieri. Una richiesta rilanciata nell'aprile 2023 e recepita dai viceministri alle Infrastrutture Galeazzo Bignami ed Edoardo Rixi. Il percorso è ancora lungo ma ringrazio la giunta Acquaroli che non si è lasciata distrarre da quei campanilismi e sortite individualistiche che rischiavano di non tener conto di una visione complessiva per tutta la Regione».


L’isolamento


Chiude il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti: «Intervenire strutturalmente su tutta la linea ferroviaria in favore dell’alta velocità è quello che auspicavamo. L’alta velocità non si traduce solo in un servizio, ma in una vera opportunità per l’economia del nostro territorio. Proprio Confindustria Ancona - ricorda il sindaco - in un incontro ad inizio del mio mandato sottolineò i benefici della creazione di questa linea ferroviaria per l’economia di tutta la regione Marche. Dall’aumento del Pil alla creazione di posti di lavoro. Un documento, quello presentato da Confindustria, che ha trovato la nostra condivisione anche per la prospettiva dell’aumento dei posti di lavoro e dunque per la rigenerazione di un intero tessuto produttivo. Comprendendo che la soluzione richiederà tempo e investimenti maggiori, è bene pensare ai benefici che sul lungo periodo questa infrastruttura porterà».
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Corriere Adriatico