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PESARO - Quel video con in mano la bolletta da 41 mila 766 euro mila euro, postato via social in poche ore è diventato virale. È il “grido di aiuto” di Marco Pezzolesi, gestore e amministratore della catena fra le più popolari, quella del Pesce Azzurro con i ristoranti self-service sparsi tra Fano, Cattolica e Rimini. Il suo appello accomuna l’intera categoria del delivery e della ristorazione, dalla piccola alla grande distribuzione.
«I rincari per utenze e materie prime – rilancia preoccupato - stanno diventando insostenibili anche per una catena come noi dalle spalle coperte. Non posso fare altro che allargare le braccia, sperare e andare avanti». Cifre, ricorda Pezzolesi soprattutto per le bollette dell’energia, che mettono a rischio la maggior parte delle attività e con il pericolo di chiusure a cascata.La catena, così a più riprese si ricorda nel videomessaggio, cercherà nei prossimi mesi di fare il possibile per limitare le spese ma lo scenario si preannuncia davvero preoccupante anche per lo staff, il personale dipendente e le loro famiglie.
Pezzolesi, sconcertato e arrabbiato, mostra nel video l’ultima bolletta del consumo di energia: «Solo per il ristorante e lo stabilimento di Fano – commenta – il costo dell’energia che per noi è la voce principale, dal momento che tutto nella nostra catena è automatizzato e funziona con l’elettricità, ammonta a quasi 42 mila euro per il mese di luglio.
Le azioni: sopravvivere sì, ma come? «È questo il video della disperazione – lo definisce Pezzolesi – già da inizio stagione, in tutti i punti self Pesce Azzurro, il menù di base è stato aumentato di un euro, ma questo non basta certo a ripianare i conti. L’incremento dell’energia impatta su tutti è vero, ma ancora di più su una catena come la nostra, che è tarata sui grandi numeri proprio per rimanere in piedi. Parliamo di 1400-1500 coperti solo in una giornata al punto di Fano, anche se nel prepandemia si arrivava anche a 1700-1800 coperti. Se consideriamo poi tutti i punti aperti arriviamo a 3500-4 mila coperti. Su tutto un dato, in un anno l’intera catena spendeva per l’energia circa 200 mila euro ma il rischio reale ora è arrivare ad una spesa intorno ai 500 mila euro. La lista si allunga ancora se consideriamo che per alcuni dei nuovi servizi come il Drive Eat per l’asporto a Fano, abbiamo fatto ricorso a unità in più di personale, aumentando così i costi, che si sommano a tutti gli altri incrementi dai fornitori ad altri generi vari. Il Pesce Azzurro vuole evitare la chiusura invernale e resistere. Valuteremo nelle prossime settimane, a partire dal primo ottobre, se mantenere l’apertura tutto il weekend o se saremo costretti a tenere aperto solo un giorno del fine settimana proprio per risparmiare sull’energia».
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Corriere Adriatico