Biodigestore, il sindaco di Terre Roveresche: «Ricorriamo al Tar contro l'impianto e ad Anac contro il Comune di Fano»

Biodigestore, il sindaco di Terre Roveresche: «Ricorriamo al Tar contro l'impianto e ad Anac contro il Comune di Fano»
TERRE ROVERESCHE - Acque molto agitate tra i Comuni di Terre Roveresche e di Fano a causa del biodigestore. «La procedura indetta dal Comune di Fano relativa alla...

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TERRE ROVERESCHE - Acque molto agitate tra i Comuni di Terre Roveresche e di Fano a causa del biodigestore. «La procedura indetta dal Comune di Fano relativa alla manifestazione di interesse per realizzare e gestore un digestore anaerobico con la successiva compartecipazione “azionaria” di Aset spa, nei risvolti che ha preso nelle ultime ore, risulta un grave sgarbo istituzionale nei confronti del nostro Comune - ha esordito in conferenza stampa il sindaco di Terre Roveresche Antonio Sebastianelli -. Mi riferisco alla negoziazione che lo stesso Comune ha attivato con alcuni dei partecipanti alla procedura compresa Feronia che ha ricevuto l’8 luglio l’autorizzazione dalla Provincia di Pesaro e Urbino per la costruzione e l’esercizio del biodigestore a Barchi». 

I rilievi su Feronia
La vicenda si complica. «Oltre ai ripetuti no del consiglio comunale alla realizzazione dell’impianto, questo Comune presenterà ricorso al Tar Marche avverso il rilascio dell’autorizzazione». Per Alfredo Sadori, presidente della cooperativa sociale Art. 32 a fianco di Terre Roveresche «il progetto di Feronia riguarda un’area agricola privata senza servizi e rete del gas metano; con una viabilità non idonea; alimentato da Forsu del quale non si conosce la provenienza, con buona pace del principio di prossimità e che prevede l’utilizzo della tecnologia della liquefazione del metano prodotto, tecnologia che si usa nelle raffinerie. Per non parlare poi del compost prodotto di pessima qualità che può andare solo in discarica». Il sindaco incalza. «Continueremo a dire no a un progetto senza senso, che non ha nessun punto d’incontro con la nostra idea di gestione dei rifiuti e che non tutela ambiente e cittadini ma è solo basato sulla logica del profitto».


Quanto alla procedura del Comune di Fano «abbiamo deciso di presentare una serie di esposti all’Anac, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e alla procura generale Marche della Corte dei conti». «Dall’analisi della documentazione - ha sottolineato il consulente dottor Michele Tomasetti - emergono molte criticità nella procedura legate alla non coerenza con la programmazione sovraordinata dei rifiuti; al rispetto della normativa sulla concorrenza e sui principi di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa. Ci sono poi quelle legate all’istruttoria degli atti di chi è deputato dal Comune di Fano». 

L’obiettivo del profitto

Il sindaco ha ribadito che il progetto di finanza per l’ex discarica della Comunità montana del Metauro «è solo uno specchietto per le allodole». Ha concluso dicendo che «non vorremmo che il Comune di Fano, per risolvere i propri problemi, compreso il fatto di non aver dato seguito a quanto scritto nel Piano regionale dei rifiuti del 2015 e garantire l’equilibrio del proprio bilancio, come dichiarato nel verbale 4 del 29.06.2020 della commissione garanzia e controllo, voglia calpestare i diritti di un’altra comunità. Per questo ci ritroveremo a Fano mercoledì 20 luglio per la manifestazione contro il biodigestore a Barchi». Una vicenda complessa e articolata che dà da pensare. 

 

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Corriere Adriatico