Strage in galleria a Urbino, le autopsie: niente fumo nei polmoni, tutti morti sul colpo per lo schianto e lo scoppio delle bombole d'ossigeno

Strage in galleria a Urbino, tutti morti sul colpo
URBINO Sono morti tutti e quattro prima dell’incendio divampato dopo lo schianto dell’ambulanza contro il pullman dei ragazzini i sanitari e il paziente che erano a...

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URBINO Sono morti tutti e quattro prima dell’incendio divampato dopo lo schianto dell’ambulanza contro il pullman dei ragazzini i sanitari e il paziente che erano a bordo. Quando è divampato il rogo, poco dopo l’impatto, che ne ha carbonizzato i corpi, erano già privi di vita. Sono i primi risultati dell’autopsia che è stata eseguita ieri all’obitorio di Fano dal medico legale Mauro Pesaresi e dalla sua equipe della medicina legale di Ancona sull’infermiera Cinzia Mariotti, 49 anni, l’autista Stefano Sabbatini, 59 anni, il medico Sokol Hoxha, 42 anni e il trasportato 85enne Alberto Serfilippi. 

Gli accertamenti

A quanto si apprende non sono state trovate tracce di fumo nei polmoni per cui nessuna delle vittime è sopravvissuta ai momenti immediatamente successivi allo scontro. Per loro si parla di politraumatismo da impatto, in pratica hanno riportato lesioni talmenti gravi da cagionarne il decesso. E questo potrebbe essere stata conseguenza non solo dell’impatto dell’ambulanza del 118 di Fossombrone contro l’autobus ma anche della successiva e potente deflagrazione delle bombole d’ossigeno trasportate all’interno del mezzo d’emergenza, un’esplosione talmente violenta da far sentire il boato anche a notevole distanza. Ieri sono stati prelevati alcuni organi a Stefano Sabbatini, l’autista. Attraverso degli accertamenti, presso l’ospedale regionale di Torrette di Ancona, si cercherà di capire e avvalorare se sia stato un malore a provocare l’inferno nella galleria di Ca’ Gulino, lungo la statale 73 Bis che collega Fermignano a Urbino. L’autopsia ha permesso anche di poter identificare tutti i cadaveri attraverso speciali radiografie e particolari controlli. Sono stati nominati dalla Procura di Urbino anche due periti, un ingegnere e un tecnico esperto in sinistri per vagliare eventuali guasti all’ambulanza, le posizioni delle bombole di ossigeno o altre cause che potrebbero aver determinato lo sviluppo tragico. I risultati dell’autopsia ed i riscontri tecnici dovranno e potranno aiutare gli investigatori che indagano sulla vicenda a far luce su quanto accaduto.

Il nulla osta

La procuratrice capo facente funzioni del Tribunale di Urbino Irene Lilliu ha dato il nulla osta per la sepoltura. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo. Una formalità quella del reato ipotizzato a carico di una persona deceduta, in questo caso l’autista Stefano Sabbatini, che serve però a fare andare avanti le indagini e chiarire i punti cosiddetti oscuri. Insomma, un atto dovuto perché siano difesi gli interessi dei familiari e dello stesso autista. Fondamentale da appurare perché il conducente dell’ambulanza abbia perso il controllo del mezzo che ha invaso l’altra corsia dove stava sopraggiungendo il bus di ritorno da una gita a Urbino. Era un pullman della Canali bus con 47 persone, di cui 40 ragazzini dell'Ascolano. La testimonianza dell’autista è stata fondamentale per accertare la dinamica dell’incidente. Intanto con la galleria che resterà chiusa per chissà quanto (si parla di un paio di mese) il traffico è deviato nel vecchio tracciato della 73 bis, dalle Conce a Bivio Borzaga e viceversa.

 

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Corriere Adriatico