Discarica di Riceci, l'assessore regionale Aguzzi: «La società Aurora è inadempiente, la Provincia non conceda la proroga»

Discarica di Riceci, l'assessore regionale Aguzzi: «La società Aurora è inadempiente, la Provincia non conceda la proroga». Nella foto una manifestazione a Ricei e Stefano Aguzzi
FANO «La Regione non ha chiesto una proroga del procedimento di autorizzazione della discarica di Riceci, tantomeno l’ha decisa: la competenza sui tempi della...

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FANO «La Regione non ha chiesto una proroga del procedimento di autorizzazione della discarica di Riceci, tantomeno l’ha decisa: la competenza sui tempi della procedura è della Provincia. Al contrario, politicamente chiedo alla Provincia di non concedere la proroga e di chiudere il procedimento perché la società Aurora è inadempiente».

Il nodo gordiano

L’assessore all’ambiente della Regione recide il nodo gordiano del ricorso al Tar ritirato dalla società, che propone il maxi impianto per rifiuti produttivi nel comune di Petriano, e della nuova nota del 3 gennaio scorso del Genio civile, posta dalla stessa azienda alla base dell’istanza per una dilazione dei termini di 30 più 180 giorni per fornire le integrazioni documentali richieste: per Stefano Aguzzi il progetto va archiviato.

Dopo una riunione di verifica con l’avvocatura regionale e i dirigenti dei servizi, l’assessore Aguzzi interviene di nuovo sulla vicenda per chiarire due concetti: il documento con cui il Genio civile ha risposto all’inizio dell’anno all’interlocuzione della società Aurora (iniziata a ottobre con la richiesta alla Provincia di un incontro con il servizio della Regione, un mese dopo la notifica del ricorso al Tar) non contiene nuove richieste sul progetto di Riceci rispetto a quelle espresse inizialmente; con la società partecipata da Marche Multiservizi non è stato stretto alcun accordo, né sull’impugnazione davanti al Tribunale amministrativo delle Marche delle prescrizioni di maggio, né su una deroga dei termini fissati dalla Provincia (secondo le previsioni di legge) per rispondere.

«La sospensione del procedimento di 180 giorni (scaduta il 12 gennaio scorso, ndr) - sottolinea Stefano Aguzzi - sarebbe stata più che sufficiente per realizzare il monitoraggio sul movimento franoso e gli altri approfondimenti tecnici che Aurora ci ha proposto a dicembre se li avesse eseguiti quando noi a maggio glieli avevamo chiesti, senza perdere 4 mesi di tempo nel ricorso al Tar, a cui avremmo resistito e che poi la società ci ha comunicato di voler ritirare». 

«Il tempo è scaduto»

«Ora quelle indagini sono fuori tempo massimo - rileva l’assessore regionale -. Per quanto ci riguarda i fatti nuovi avvenuti negli ultimi mesi non sono assolutamente da considerare motivo di proroga. Il Genio civile a gennaio ha risposto ad Aurora dicendo semplicemente che la sua proposta sulle integrazioni documentali è corretta perché corrisponde a quanto il servizio della Regione aveva chiesto a maggio. Il tempo per rispondere però adesso è scaduto».

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Corriere Adriatico