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FANO - Non si è affatto spenta l’eco delle dimissioni di Fabiola Tonelli da assessora, occasione per nuovi affondo a firma dei detrattori e, di riflesso, di difese appassionate. Quella più articolata e puntuta arriva dal circolo Gramsci che si scaglia contro una campagna di cui si spinge a denunciare «la natura misogina» distantissima da una realtà in cui «le donne pagano un prezzo altissimo per essere madri e per assicurarsi un minimo di indipendenza economica attraverso un lavoro dignitoso».
Il precedente di Del Bianco
Richiamando in questo senso il precedente di Caterina Del Bianco, ma anche escludendo di volersi addentrare nello specifico dei provvedimenti adottati nel campo della viabilità («alcuni criticabili» ammette il sodalizio), si esprime comunque apprezzamento sincero «per una donna coraggiosa che ha portato avanti scelte coraggiose, sfidando l’ira di qualche commerciante che si vedeva tolto un posto macchina davanti al negozio per fare posto alla ciclabile o, per la stessa ragione, del cittadino che non poteva parcheggiare più davanti casa».
Nondimeno niente e nessuno possono autorizzare in alcun modo «i commenti volgari e settari che in queste ore affollano i social». L’irritazione del Gramsci è estesa verso chi ha sfruttato politicamente il malcontento popolare nei confronti della Tonelli.
Scelte coraggiose
«Partiti di opposizione ma anche qualche forza di maggioranza» che avrebbe così colto un doppio risultato («indebolire la Tonelli scaricandole addosso difficoltà più generali che questa amministrazione sta scontando»), ignorando totalmente che «la bella politica è quella che ogni tanto ti permette di andare “contromano”». E non c’è dubbio che la Tonelli l’abbia praticata. Con gli interventi su via Trave, che sono poi anche quelli che hanno scatenato le polemiche più eclatanti, ma anche con la riconfigurazione di via Negusanti e i dossi a Carignano, sulla cui progettazione anche il sindaco Seri ha avuto pubblicamente da ridire. Solo qualcuna delle operazioni che hanno fatto finire nell’occhio del ciclone chi oggi si rallegra della posizione del circolo “Gramsci” («sono contenta che ci sia chi ha capito») ma non può mettere a fuoco l’origine dell’uscita «semplicemente perché ho smesso da un pezzo di leggere certo tipo di commenti».
«Niente conflitto di interessi»
E non rinnegherà l’abitudine adesso che, di fatto, ha lasciato l’incarico per intraprendere un’esperienza in uno studio professionale (il periodo di prova comincia oggi), dedicandosi parallelamente alla preparazione per l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di architetto. Senza citare lo studio («questo è ormai un fatto privato»), la Tonelli smonta però qualunque ipotesi di conflitto di interessi: «Non sono nemmeno assunta. Se mai dovesse accadere, di sicuro a quel punto non sarò più assessora anche su un piano formale, considerato che le dimissioni saranno protocollate al più tardi entro fine mese».
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Corriere Adriatico