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FANO Il sonno relativamente più tranquillo trascorso dai residenti nei pressi del torrente Arzilla nella notte scorsa non ha fatto dimenticare la lunga veglia, l’ansia e la preoccupazione suscitata dalla piena del corso d’acqua del giorno precedente. In seguito alle abbondanti piogge che si sono scatenate da domenica scorsa, un’ondata melmosa, dilagante, tumultuosa9 si è riversata sulle strette sponde del torrente facendo temere che da un momento all’altro sormontasse gli argini e dilagasse nei terreni circostanti, dove non mancano le abitazioni.
Una notte insonne
Sono stati momenti di grande apprensione, in cui l’attenzione di tutti si è soffermata sugli idrometri che, posti in più punti dell’alveo, misurano il livello dell’acqua, notando come via via questo livello si innalzasse fino a lambire il limite di guardia.
Senigallia insegna
«Non è bastato quanto avvenuto nella vicina Senigallia – ha detto – il presidente del comitato Arzilla Viva Walter Durpetti – a fare aprire gli occhi ai nostri amministratori e a indurli ad intervenire per proteggere adeguatamente le nostre abitazioni. La priorità di tutte le istituzioni deve essere quella di tutelare prima le nostre vite, poi i nostri beni. Purtroppo le inondazioni che si sono susseguite nel territorio di Senigallia hanno causato lutti e rovine e questo significa che sono in gioco anche le nostre esistenze. Il degrado raggiunto dall’ambiente in cui viviamo, a causa della scarsa manutenzione dell’Arzilla, sta raggiungendo un punto di non ritorno: il letto del fiume su cui si sono depositati strati di sedimenti, si è notevolmente alzato, questo significa che nemmeno il dragaggio riuscirà a riportarlo al livello originario, la vegetazione sulle sponde è cresciuta in maniera disordinata e molti alberi ormai si trovano sull’acqua».
Il rimpallo delle competenze
Ormai non è più procrastinabile quell’incontro che Walter Durpetti tenta di organizzare da tempo, tra Comune, Provincia, Regione e Consorzio di Bonifica, affinché si decida una volta per tutte a chi spetta procedere alla cura del terrente. «Basta con il rimpallo delle competenze - ha detto – e soprattutto basta con lo sfuggire, come si è fatto fino ad oggi, dalle proprie responsabilità.».
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Corriere Adriatico