Omicidio Panzieri, Alessandrini trasferito in carcere a Pesaro ma l'avvocato non ci sta e presenta istanza

Alessandrini trasferito in carcere a Pesaro ma l'avvocato non ci sta e presenta istanza
PESARO - Michael Alessandrini è stato spostato nel carcere di Pesaro, la difesa presenterà un’istanza. Il caso riguarda il reo confesso dell’omicidio di...

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PESARO - Michael Alessandrini è stato spostato nel carcere di Pesaro, la difesa presenterà un’istanza. Il caso riguarda il reo confesso dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, avvenuto il 20 febbraio in via Gavelli con 17 coltellate in casa della vittima. L’8 settembre il collegio dei periti aveva concluso per la semi-infermità con una capacità fortemente scemata di intendere e di volere.

 

L’avvocato Salvatore Asole, premette: «La perizia si concludeva con la necessità per Alessandrini di un piano integrato che contenga una componente psicofarmacologica, psicoterapeutica e di reinserimento sociale. Un programma che ci è sembrato di capire non sia compatibile con una detenzione in carcere». Ma l’altro giorno l’avvocato è stato chiamato d’urgenza. «Mi hanno avvisato che è stato trasferito nel carcere di Pesaro da Ascoli una struttura che permetteva cure e isolamento».

Asole a Villa Fastiggi

 

Asole si è precipitato a Villa Fastiggi: «L’ho trovato assente a se stesso, in una situazione difficile, perchè condivide la cella con altri detenuti. Per questo presenterò un’istanza per chiedere se Alessandrini è compatibile con il carcere, visto l’esito della perizia e l’avanzamento dell’idea che fosse un soggetto da curare. Qualora l’istanza fosse accolta, siamo pronti ad avanzare due ipotesi: la prima è un ricovero cautelare in una Rems, una casa di cura psichiatrica. E in subordine gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Non è compatibile con il carcere, stanno peggiorando le sue condizioni di salute psicofisica».

Una perizia che però parla anche di «pericolosità sociale» di Michael. Per il procedimento penale, ora toccherà alla procura a formulare il capo di imputazione definitivo che scioglierà i dubbi sulle aggravanti. Se non fosse contestata la premeditazione la difesa è pronta a chiedere un rito abbreviato usufruendo di tutte le attenuanti del caso a partire dalla semi-infermità e comportamento processuale, oltre che allo sconto di pena di un terzo.
 

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Corriere Adriatico