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PESARO Nella cella del carcere aveva attrezzato, in modo molto empirico e artigianale, un fornelletto per fare macerare la frutta in modo che vi si potesse ricavare alcol. Scoperto, il detenuto ha dato in escandescenze, aggredendo e colpendo gli agenti della polizia penitenziaria che tentavano di bloccarlo. Sono stati momenti concitati e di alta tensione alla casa circondariale di Villa Fastiggi in quanto, prima di essere reso inoffensivo, l’uomo, di origini pakistane, aveva devastato come una furia la sua cella e appiccando anche un principio d’incendio.
Il fatto è avvenuto nella giornata di mercoledì ed è stato reso noto dal sindacato della polizia penitenziaria Uilpa, che ha denunciato «il totale stato di abbandono delle carceri marchigiane, inclusa Villa Fastiggi, e la mancanza di mezzi idonei per contrastare episodi di violenza così gravi».
La ricostruzione
Stando a quanto si è potuto ricostruire il detenuto era già stato visto in condizione alterate durante un visita medica in cui aveva minacciato il personale della casa circondariale.
Nel corso della perquisizione nella camera del detenuto, la polizia penitenziaria ha scoperto della frutta messa a macerare sul fornello, molto probabilmente destinata alla produzione artigianale di sostanza alcolica. Al momento del rinvenimento del materiale, il detenuto è andato in escandescenza, distruggendo arredi e minacciando di lanciare delle bombolette di gas, accendendo il fuoco.
Per fortuna l'incendio è stato immediatamente domato con l'ausilio di estintori, ma il detenuto non si è fermato qui. Ormai del tutto fuori controllo, come una furia ha colpito un agente al volto e ha inflitto una ferita alla mano di un altro. Nel tentativo di contenere la situazione, altri due agenti sono stati feriti, riportando poi diversi giorni di prognosi dopo essersi fatti medicare.
«La punta dell'iceberg»
«Quanto accaduto - rimarca Uilpa - rappresenta solo la punta dell'iceberg di un problema più ampio che richiede l'attenzione delle autorità competenti. Questa ennesima dimostrazione di violenza nelle carceri mette in evidenza la complessità dei problemi sistemici all'interno del sistema penitenziario italiano».
A fianco dei sindacati della polizia penitenziaria si è schierato il delegato regionale Udc del comparto sicurezza Stefano Pollegioni, che aggiunge: «Oggi altri quattro agenti vengono tolti, per un periodo di tempo legato alla loro guarigione, alla già sofferente situazione di organico ed altri colleghi dovranno sopperire a questa mancanza con turni lunghi e con orari che vanno oltre alla loro tenuta psichica e fisica. Proprio questi giorni - specifica - su richiesta dell’Uilpa stiamo organizzando un incontro al tavolo regionale, presieduto dal presidente dell’assemblea legislativa Dino Latini, per aprire un confronto sulla problematica penitenziaria nelle Marche».
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Corriere Adriatico