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PESARO Ferito nell’incidente e ubriaco viene portato al Pronto soccorso dove, completamente nudo, aggredisce gli infermieri che lo stanno curando. Il ventenne viene bloccato e arrestato, non prima che abbia seminato il caos girando nudo e danneggiando i locali del triage. Tutto ha inizio poco dopo le 7 quando alla rotatoria sulla statale 16 a Cattabrighe accade un incidente: due auto si scontrano alla rotatoria. I feriti sono 4, tutti leggeri, tra cui 3 ragazzi nella stessa macchina. Vanno al Pronto soccorso, tra cui il 20enne. Quando è arrivato al San Salvatore era in condizione alterate dall’alcol. All’improvviso, mentre attendeva l’esito degli esami, è diventato improvvisamente aggressivo ed ha iniziato a minacciare di morte il personale sanitario, prendendo per il collo un infermiere che lo stava assistendo. Dopo essersi strappato di dosso gli accessi venosi, si è aggirato senza vestiti nei locali del triage continuando con le minacce a infermieri e medici, danneggiando con un pugno il plexiglass e rovesciando a terra del materiale sanitario.
Il personale ha prontamente reagito, mettendo prima in sicurezza tutte le persone presenti in triage, allertando poi la vigilanza armata che staziona h24 dinnanzi al presidio ed attivando la chiamata di emergenza alle forze dell’ordine, tramite il pulsante di allarme installato nei diversi punti del Pronto soccorso, che ha permesso l’intervento tempestivo dei carabinieri per sedare l’aggressione.
I precedenti
Una serie di casi culminati nel novembre del 2021, in piena emergenza Covid, con un ubriaco che aveva aggredito 5 infermieri. Cosa che aveva portato a un flash mob dei sanitari e l’azienda sanitaria a istituire la guardia particolare giurata, disponibile h24 in entrambe le strutture di Pronto Soccorso dei Presidi ospedalieri di Pesaro e Fano. Le strutture ospedaliere sono infatti dotate di pulsanti di allarme da cui parte una chiamata automatica alle forze dell’ordine in caso di episodi gravi per cui non sia possibile effettuare la telefonata alla Centrale Operativa. Le strutture sono dotate di un sistema di videosorveglianza installato nelle le aree maggiormente esposte a concrete situazioni di pericolo. Infine, grazie alla collaborazione della Psicologia Ospedaliera, è attivo un supporto psicologico in favore degli operatori vittime di episodi di violenza verbale e fisica.
«Luogo sicuro»
«L’ospedale deve essere un luogo sicuro, sia per chi ogni giorno mette in campo la propria professionalità sia per chi vi accede per esigenze di cura e assistenza – è il commento della Direzione su quanto accaduto – I continui episodi di violenza che si verificano a livello nazionale, ci hanno spinto ad aggiornare le nostre procedure e ad intensificare le misure di prevenzione e azione, affinché venga tutelata la sicurezza di tutti. Quanto accaduto oggi è la dimostrazione che la strada intrapresa è quella giusta. Un doveroso ringraziamento va al personale coinvolto per la professionalità dimostrata e per l’estrema prontezza ed efficienza con cui ha saputo gestire una situazione complicata».
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Corriere Adriatico