MONDOLFO - Cercano di attuare il furto dell'abbraccio: il finto riconoscimento di una persona con calorose effusioni d'affetto finalizzato a rubare portafogli o gioielli....
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Il testimone, la cui attenzione era stata richiamata dalle urla della vittima, aveva visto salire su una Bmw ferma col motore acceso due giovani donne che scappavano. Tempestiva la telefonata ai carabinieri con la descrizione dell'auto. Immediatamente sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri di Mondolfo che hanno chiesto la collaborazione delle forze di polizia presenti sul territorio.
Proprio i carabinieri di Mondolfo, mentre percorrevano la strada cesanense in direzione monte mare, all’altezza dell’incrocio con la strada che porta a Mondolfo, hanno visto l’auto sospetta venire loro incontro invadendo la corsia opposta mentre superava le auto ferme per il semaforo rosso.
I carabinieri per sbarrare la strada ai fuggitivi hanno messo l’auto di traverso e armi in pugno hanno bloccato la Bmw. Dopo pochissimi secondi sono giunti in supporto i carabinieri di Monte Porzio ed i vigili urbani di Mondolfo. All’interno le due donne erano ancora intente a cambiarsi d’abito per eludere eventuali riconoscimenti. Fatti scendere gli occupanti dall’auto per essere perquisiti, la sorpresa: una donna era incinta e l’altra aveva con sé il figlio di 6 anni.
Portati tutti in caserma, si è appurato che il giovane al volante, 24 anni, nato in Germania e residente in Spagna è in Italia senza fissa dimora e come lui lo sono anche le due donne di 22 anni nate in Romania, una mamma di un bimbo di 6 anni e l'altra in gravidanza. Verosimilmente i tre provenivano dai campi rom di Ancona o di San Casciano in Val di Pesa. Quindici giorni prima erano stati denunciati in stato di libertà a Ferrara per fatti analoghi. Tutti sono stati tratti in arresto per rapina impropria, avendo usato violenza sulla vittima per guadagnarsi la fuga. Il bambino è stato affidato ai servizi sociali del Comune di Mondolfo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico