Un presepe da Artigianelli

Un presepe da Artigianelli
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LA FESTA
FERMO Baciata dal sole, la fiera dell'Immacolata ha portato in centro migliaia di persone. Pienone, ieri, fin dal mattino. Centoventi gli espositori dislocati tra piazzale Azzolino, viale Vittorio Veneto e viale XX Settembre. In piazza spazio alle bancarelle di artigianato artistico, che hanno fatto compagnia a quelle fisse nelle casette di legno. Il viavai è cominciato presto. Le temperature più miti rispetto agli ultimi giorni hanno incoraggiato il passeggio mattutino. In tanti ne hanno approfittato per un giro in cerca di occasioni.

Il commento
«Ormai il Natale di Fermo è diventato un punto di riferimento», dice il sindaco Paolo Calcinaro mentre fa su e giù per la piazza. Stessa scena di pomeriggio, quando l'afflusso di gente si è fatto ancora più consistente. Il viavai è andato avanti fino a sera. Prese d'assalto le attrazioni del centro. Tra una pattinata sul ghiaccio, un giro sulle palle dell'albero natalizio e un viaggio virtuale nel Dom 3D, la giornata è scorsa in un clima di festa. Buona partenza per la casa di Babbo Natale, con code all'ingresso e bimbi al settimo cielo. Tanti visitatori anche per la mostra di presepi alle Piccole Cisterne. Piace la Fabbrica di cioccolato al piano terra di Palazzo dei Priori. Per assicurarsi un posto ai laboratori del pomeriggio, i biglietti si prenotano già dalla mattina. Ieri mattina è stato inaugurato anche il presepe dell'Artigianelli, nel sagrato della chiesa del Carmine. A ingresso libero, resterà aperto fino all'Epifania (tutti i giorni 17.30-19.30; sabato e domenica anche di mattina). Dopo la benedizione dell'arcivescovo Rocco Pennacchio, il prefetto Vincenza Filippi ha ricordato il suo legame, che nasce dall'infanzia, con la Natività. Taglio del nastro, poi tutti dentro. A fare da Cicerone, padre Sante Pessot. Il direttore della scuola ha illustrato le undici scene, due delle quali (le più grandi) si attivano con un pulsante. Un evento molto atteso, salutato da una piccola folla che ha subito approfittato per visitare il presepe artistico e meccanizzato. Che è tale e quale a quello di sessant'anni fa, frutto di un'idea di suor Pietà Puertas. A realizzare la parte meccanica furono fratel Pietro Iacopini e gli studenti di allora. Rimasto negli scatoloni per una ventina d'anni, da ieri è tornato a mostrarsi. Statuine e ingranaggi sono gli stessi di un tempo. Come la cura dei dettagli. Gli impianti ormai vecchi, invece, sono stati rifatti dagli studenti di oggi e dalla cooperativa Naval Artigianelli, con il sostegno della Fondazione Carifermo.
La scelta
Il percorso va fatto a ritroso, dalla fine del corridoio all'ingresso. Si parte dalle scena del Buon pastore e si arriva alla Resurrezione. Nel mezzo, fiumi che scorrono e paesaggi palestinesi innevati, angeli che si alzano in cielo e giorno e notte che si alternano in un suggestivo gioco di colori. Ora che la città si è riappropriata del suo storico presepe non vuole più lasciarlo. Per l'anno prossimo, l'intenzione è di creare un percorso audio. Un racconto della vita di Gesù tra immagini e suoni.

Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico