Stalking, che fare? Ne abbiamo parlato con Margherita Carlini, psicoterapeuta e

Stalking, che fare? Ne abbiamo parlato con Margherita Carlini, psicoterapeuta e
Stalking, che fare? Ne abbiamo parlato con Margherita Carlini, psicoterapeuta e criminologa, che collabora con il centro antiviolenza di Ancona. «Quello che noto - premette - è...

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Stalking, che fare? Ne abbiamo parlato con Margherita Carlini, psicoterapeuta e criminologa, che collabora con il centro antiviolenza di Ancona. «Quello che noto - premette - è che aumentano i casi in cui le donne hanno il coraggio di far emergere le azioni di stalking, rispetto al passato. Ma picchi di casi al centro antiviolenza non ce ne sono stati».

L'atto dello stalking quando si verifica?
«Nella maggior parte dei casi si sviluppa al termine delle relazioni sentimentali, e l'uomo che non si rassegna alla fine della relazione inizia a mettere in atto il comportamento persecutorio. Comincia tutto con buoni tentativi, per cercare di recuperare la relazione. Poi si mette in moto il tutto il resto. Noto comunque che c'è una stretta relazione tra la personalità e l'azione dello stalking».
Ma c'è anche il rischio che il fenomeno venga sottovalutato?
«Assolutamente sì, secondo me, sia come peso dell'azione persecutoria, sia come riconoscimento della stessa. O meglio, anche come rischio per la donna di sottovalutare le azioni dell'uomo che inizia ad avere comportamenti insistenti».
Come possono difendersi le donne?
«Innanzitutto se la donna ha fatto chiaramente presente allo stalker che non vuole più vederlo né sentirlo, è inutile che gli risponda. Se questi insiste, allora è meglio lasciare telefonate, messaggi, e-mail senza risposta».
Non sempre è così facile.
«Capisco che è istintivo essere portati a fornire spiegazioni sul perché si vogliano interrompere i contatti, portare lo stalker a comprendere le motivazioni. Questo non va fatto, è sbagliato».
C'è qualcos'altro?
«Alle donne consiglio sempre, nel caso, di tenere un diario delle telefonate e di eventuali incontri, annotando le emozioni provate. Poi ricordo a tutte che nel 2009 lo stalking è stato annoverato tra i reati. Ciò vuol dire che la vittima ha due possibilità. La denuncia, o, se lo ritiene opportuno, chiedere un ammonimento. Questo è un provvedimento meno serio».
Ma cosa fare se si ritiene di essere vittime di uno stalking?
«Chiamare il numero nazionale 1522: lì si conoscerà qual è il centro antiviolenza più vicino. E si può studiare un adeguato percorso di sicurezza per la donna».

Chiara Morini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico