Sistema Museo gestirà l'area di Colombarone

Sistema Museo gestirà l'area di Colombarone
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IL PROGETTO
PESARO Novità per l'area archeologica di Colombarone. Da poco più di un anno lo spazio dove si dovrà completare il percorso di musealizzazione, è stato dato in gestione a Sistema Museo e inserito nelle rete degli spazi museali cittadini. Da sempre anche il quartiere San Bartolo chiede che l'area di Colombarone funzioni in maniera integrata non solo con Pesaro ma guardando anche al dirimpettaio borgo di Gradara. Ora l'assessore Vimini annuncia prossimi passi avanti per la riapertura degli scavi e della parte museale. «Contiamo di aprire l'area archeologica al pubblico entro la prima decade di aprile, ma la data esatta resta da confermare - siamo attualmente in attesa anche del parere richiesto alla Sovrintendenza ai Beni Architettonici per l'allestimento del museo Restiamo però fiduciosi sui tempi. E per questo già dalle prossime settimane saranno avviati dagli esperti i primi lavori all'interno dell'area degli scavi, rimasta finora per problematiche varie e burocratiche, scarsamente valorizzata e visitata. Saranno avviati anzitutto gli interventi di restauro e ripulitura dei mosaici della pavimentazione della Domus romana e che dovranno essere completati entro la metà di marzo. Oltre agli scavi che necessitano di interventi di manutenzione, l'obiettivo è aprire finalmente anche lo spazio museale vero e proprio, nell'antica basilica di San Cristoforo. Abbiamo ipotizzato un'apertura iniziale per la promozione e la conoscenza della Domus nei weekend, poi nel periodo estivo ci sarà un'apertura giornaliera. SI tratta della conclusione di un percorso delicato ma da tempo atteso. Anche Colombarone e il San Bartolo potranno essere così inseriti nel circuito archeologico pesarese insieme alla Domus romana di via dell'Abbondanza e in prospettiva del museo Oliveriano, dopo il completamento dei lavori di ristrutturazione nel 2020. Dopo l'apertura del museo di Colombarone, proseguirà la Convenzione con Sistema Museo per la gestione dell'area, ma c'è l'indicazione e la volontà anche su spinta del quartiere e dell'ente Parco, di dialogare con la Rocca di Gradara, magari creando pacchetti di visite guidate unici e forse anche con un biglietto unico».

le. fr.
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Corriere Adriatico