LA POLEMICAASCOLI Michele Massoni della ditta Arte che ha eseguito degli scavi archeologici nell'area di San Pietro in Castello tiene a precisare: «Il cantiere che abbiamo aperto...
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ASCOLI Michele Massoni della ditta Arte che ha eseguito degli scavi archeologici nell'area di San Pietro in Castello tiene a precisare: «Il cantiere che abbiamo aperto per verificare la presenza di eventuali reperti archeologici si è chiuso circa un mese fa. I nostri lavori sono stati eseguiti parallelamente a quelli della ditta che è stata incaricata dal Comune di Ascoli per la riqualificazione dell'area. Nessun cantiere ha intracciato l'altro. Nonostante l'impietoso maltempo dei mesi scorsi, la consolidata intesa raggiunta tra Soprintendenza e Comune di Ascoli e l'ottima organizzazione in cantiere ha permesso di svolgere tutte le indagini senza causare ritardi ai lavori».
Massoni poi spiega: «Come previsto dall'articolo 25 del Decreto Legislativo 50/2016, i lavori pubblici sono sottoposti a specifico iter autorizzativo da parte dalle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio regionali. Anche i lavori di realizzazione del parcheggio di San Pietro in Castello sono stati seguiti per conto della Soprintendenza da un'equipe di archeologi. Nello specifico i professionisti del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna hanno effettuato una campagna di indagini non invasive tramite georadar, per individuare la permanenza di eventuali strutture interrate, mentre la ditta Arte si è occupata di effettuare un sondaggio lungo la facciata laterale della chiesa. Proprio quest'ultimo scavo ha messo in luce un portale della chiesa e ha permesso di intercettare l'antico piano del piazzale, più basso dell'attuale di circa un metro. La rielaborazione dei dati del georadar permetterà di aggiungere altri preziosi dati alla conoscenza di questo punto così importante della Ascoli medievale».
p. s.
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Corriere Adriatico