LA POLEMICA FERMO La delusione per l'ennesimo ostacolo sulla strada...
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FERMO La delusione per l'ennesimo ostacolo sulla strada verso il nuovo polo scolastico. Uno sfogo di pancia, con annessa polemica, che il sindaco Calcinaro ha affidato ai social, dopo il temporaneo stop ai lavori in via Salvo D'Acquisto. Parole che, con il passare dei giorni, per il primo cittadino, si stanno trasformando in un boomerang. Se, sulla sua pagina Facebook, Calcinaro ha ottenuto sostegno e incoraggiamento, ben diversa è stata la reazione della politica. Immediata quella del commissario per la ricostruzione, Farabollini, che ha parlato di «esternazioni ingiustificate e inopportune per un fermo cantiere obbligato». Il commissario ha anche sottolineato che l'«allungamento dei tempi è imputabile all'area scelta dal Comune per la scuola, particolarmente soggetta a instabilità idrogeologica». A stretto giro, la partita si è spostata in città. Primo a scendere in campo, il capogruppo della Lega Gianluca Tulli. «Il sindaco dice interviene per l'interruzione dei lavori per la nuova scuola, resasi necessaria per la sospetta presenza di una bomba della Seconda guerra mondiale, che ha richiesto l'intervento degli artificieri, concordato e condiviso dal sindaco e dall'ufficio tecnico del Comune, come ha affermato lo stesso commissario. Dall'altra, nessuna parola, un silenzio incomprensibile sul ritardo nella realizzazione del nuovo ospedale». Due pesi e due misure, per Tulli, che prosegue: «Uno dei motivi del ritardo, giustificato dalla Regione, è stato proprio la bonifica bellica sistematica terrestre dell'area di costruzione del nuovo ospedale. Ciò spiega l'atteggiamento critico del sindaco con l'attuale rappresentante di Governo e un atteggiamento, invece, riverente nei confronti della Regione, verosimilmente per paura di suscitare disappunto negli esponenti locali della maggioranza regionale, l'assessore Cesetti e il consigliere Giacinti. Ma questo non giova alla città». Parole al vetriolo. E la campagna elettorale è solo all'inizio.
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Corriere Adriatico