Qualità della vita, un tracollo Il calo record è nel Fermano

Qualità della vita, un tracollo Il calo record è nel Fermano
IL CASO FERMO Qualità della vita, per Fermo il 2018 è stato un annus horribilis. Nessun'altra provincia ha fatto peggio di Fermo che in un solo anno è riuscita a perdere 27...

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IL CASO
FERMO Qualità della vita, per Fermo il 2018 è stato un annus horribilis. Nessun'altra provincia ha fatto peggio di Fermo che in un solo anno è riuscita a perdere 27 posizioni nella classifica stilata da ItaliaOggi: dalla posizione numero 29 del 2017 alla 56 del 2018. Tra quelle che hanno perso più posizioni ci sono La Spezia e Asti con 24 posti persi, Vicenza con 22, Venezia con 21.

Il concetto
Un primato Fermo ce l'ha, ma è negativo. La vita è un po' più bella titola il quotidiano che sottolinea il tonfo di Roma che ha perso solo 18 posizioni. Titoli che enfatizzano il disagio di Fermo dove la vita è molto più brutta. Il concetto che A Fermo si vive bene deve essere rivisto. Non sono opinioni personali dettate dalle aspettative, dal vissuto o da tanti altri fattori, ma numeri confrontati con le altre province d'Italia. Nel 2018 Fermo si è sensibilmente allontanata dal Nord-Est e dai territori in cui davvero si può affermare Qui si vive bene, per avvicinarsi al Sud d'Italia e nelle zone dove invece la qualità della vità deve migliorare, sotto molti aspetti. Aspetti che basta mettere nel mirino e migliorarli concretamente (non solo a parole) con un'adeguata ed efficace programmazione politica.
Le tendenze
Gli autori sottolineano come l'indagine, giunta alla ventesima edizione, conferma e approfondisce alcune tendenze già emerse negli anni scorsi. In primo luogo che la qualità della vita in Italia è caratteristica delle piccole e medie città del Nord-Est e, in misura minore, del centro. Vince Bolzano, davanti a Trento e Belluno, confermando esattamente il podio del 2017. Napoli, Catania e Vibo Valentia, ultima, le tre peggiori. Nelle Marche, Ancona è al dodicesimo posto, Ascoli al 16, Macerata al 19, Pesaro-Urbino al 35 e Fermo al 56. Che la sanità sia il punto debole della provincia lo sanno un po' tutti. Fermo si colloca alla posizione 103 su 110. E' una delle peggiori in Italia. Che il nuovo ospedale sia destinato a migliorare questo aspetto lo speriamo tutti ma non è così scontato. Quanto meno, probabilmente, avrà una capacità di posti letto maggiore dell'attuale Murri e almeno dal punto di vista numerico, Fermo è destinato a migliorare la sua posizione quando il nuovo nosocomio sarà attivo.
Gli indici
Un altro punto debole di Fermo è la Popolazione, con un classifica che la vede alla posizione 80 su 110. Il confronto col 2017 evidenzia la perdita di 19 posti. Vale a dire che Fermo è al centesimo posto per numero di morti ogni mille residenti (13,37 il suo risultato finale), al novantesimo posto nella classifica sottodimensione associata negativamente con la qualità della vita; è alla posizione 77 per i nati vivi ogni mille residenti. Un risultato che appare strettamente collegato con il sistema sanitario perché, ad esempio, se mancano i posti letti, è chiaro che la possibilità di morte aumenta. Se fosse vero il contrario sarebbe addirittura peggio. Le nuove criticità del territorio sono legate alla sua economia. Fermo si scopre non così ricca come poteva pensare. Trovare un lavoro è diventato un problema. Se Affari e Lavoro merita un approfondimento a parte, anche il Tenore di vita non ha brillato perché ha perso 19 posizioni.
Le cifre

Fermo è nella seconda metà della classifica per quanto riguarda la spesa media mensile pro capite per consumi (951 euro e posizione numero 71), l'importo medio mensile della pensione (700 euro e posizione numero 80), valore aggiunto pro capite (22.123 euro e posizione numero 62), depositi bancari pro capite (11.217 euro e posizione numero 67) il prezzo al metro quadrato per un appartamento nuovo in zona semicentrale (1.555,63 euro e posto numero 57) e, infine variazione dei prezzi al consumo (1,04 euro e posizione numero 74). Seppur con una perdita di 4 posti rispetto al 2017, il punto di forza è l'ambiente: quindicesimo posto. Grazie ad alcune eccellenze come la bassissima concentrazione di biossido d'azoto, le minime dispersioni nella rete idrica, la potenza dei pannelli solari fotovoltaici installati sugli edifici comunali e nonostante qualche criticità come le scarse Ztl e soprattutto le pochissime frazioni di territorio destinate ad aree verdi nel capoluogo.
Massimiliano Viti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico