Pitti Uomo in tenuta il Fermano presente con quindici marchi

Pitti Uomo in tenuta il Fermano presente con quindici marchi
IL BILANCIO FERMO Pitti Uomo in tenuta. I primi dati finali registrano un'affluenza di oltre 18.500 compratori, dei quali 8.200 circa esteri provenienti da quasi 100 paesi. Nella...

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IL BILANCIO
FERMO Pitti Uomo in tenuta. I primi dati finali registrano un'affluenza di oltre 18.500 compratori, dei quali 8.200 circa esteri provenienti da quasi 100 paesi. Nella classifica dei primi 15 mercati esteri sempre in testa la Germania, seguita da Giappone, Spagna, Regno Unito, Olanda, Francia, Turchia, Stati Uniti, Svizzera, Cina, Belgio, Corea del Sud, Russia, Austria e Hong Kong. Anche per questa edizione che si è chiusa ieri alla Fortezza da basso di Firenze la manifestazione ha superato i 30.000 visitatori in totale. Erano 15 i marchi della provincia di Fermo presenti. «È stata una fiera molto positiva per noi. Puntiamo molto su Pitti e siamo soddisfatti del risultato ottenuto in questa edizione con nuovi contatti e ordini, che sono cresciuti soprattutto nel mercato italiano» spiega Tobias Dariz, responsabile commerciali del marchio Officine Creative.

«Abbiamo registrato una grande effervescenza in Fortezza da Basso e in città - dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine - e questo è il primo evidente segnale dello spirito di un'intera industria che si rappresenta a Pitti Uomo e che crede nel futuro, muovendosi in sintonia con i grandi cambiamenti della comunicazione, del consumo e della distribuzione, investendo in ricerca, materiali e nuove tecnologie. Già in conferenza stampa avevamo previsto che poteva esserci qualche rallentamento nel positivo trend di affluenza delle ultime stagioni. Ma, grazie alla nostra salda posizione di leadership, abbiamo retto molto bene: alcuni importanti mercati sono aumentati, come Francia, Turchia, Hong Kong, Belgio e Russia; altri hanno perso qualche punto percentuale, come Germania, Spagna, Giappone e Stati Uniti - e naturalmente (lo dico con dispiacere) Italia. Ma è vero anche che la distribuzione sta cambiando tanto sotto i nostri occhi: oggi un compratore di una grande piattaforma online pesa quanto decine di boutique specializzate anni fa. Quindi restiamo ottimisti e prendiamo le misure con realismo».

mas.vi.
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Corriere Adriatico