PESARO Si costituisce il comitato per salvaguardare l'antico acquedotto di epoca

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PESARO Si costituisce il comitato per salvaguardare l'antico acquedotto di epoca romana che da Novilara scende a Muraglia, il cui tracciato si interseca con i lavori per la bretella di Muraglia. Ad annunciarne la costituzione è l'avvocato Bruno Barbieri, firmatario e nominato presidente del comitato stesso. «L'esatta denominazione è Comitato del parco archeologico dell'acquedotto romano e della necropoli di Novilara così entra nel merito l'avvocato Barbieri - Tredici i firmatari fra cui il consigliere comunale d'opposizione Daniele Malandrino e l'ex assessore Mauro Mosconi. Poi ci sono Alessandro Adimari, Leonardo Carnaroli, Mauro Ruggeri, Roberto Malini, Roberta Pili, Franco Conti, Maurizio Del Prete, Francesco Ferri, Alberto Pisani, Vincenzo Moroni. Lo scopo del comitato che si è costituito formalmente il 30 novembre è promuovere ogni iniziativa utile a tutelare il parco archeologico. Come? Intendiamo farci promotori in Regione e con l'Amministrazione comunale pesarese, per creare nei prossimi mesi in accordo con la Sovrintendenza, una vera e propria rete con azioni d'interscambio a carattere didattico, culturale, divulgativo e turistico, ad iniziare dai canali web e mediatici, gli unici mezzi di comunicazione al momento possibili vista la pandemia. Intendiamo anche farci promotori di campagne di sensibilizzazione e informazione. I sopralluoghi e le verifiche tecniche e aeree del sito stanno continuando. Per questo intendiamo contattare gli esperti della Sovrintendenza, che intendono costituire un tavolo tecnico, chiedendo che un membro del comitato, possa formalmente farne parte». La risposta: con un lunga lettera le referenti tecniche della Sovrintendenza, Maria Ciuccarelli e Marta Mazza elencano lo stato dei fatti e le azioni prossime. Sarà cura della stessa Sovrintendenza, valutare l'opportunità di richiedere a Società Autostrade, impegnata nel cantiere della bretella di Muraglia, la possibilità di nuovi e diversi sondaggi per arrivare a definire l'esatta profondità e consistenza del manufatto del vecchio acquedotto romano, proprio per valutare se ci siano rischi da un punto di vista archeologico per i lavori del cantieri. Nei prossimi mesi, sarà compito proprio della Sovrintendenza, così i tecnici rassicurano i membri del comitato, definire un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria dei resti romani rinvenuti, costituendo un pool di esperti dedicato.

let. fr.
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Corriere Adriatico