PESARO Cronometro alla mano e distanziamento garantito, si stima che nel polo di

PESARO Cronometro alla mano e distanziamento garantito, si stima che nel polo di
PESARO Cronometro alla mano e distanziamento garantito, si stima che nel polo di Urbino, dal 20 febbraio al 12 marzo, ci saranno tra gli 380 e i 390 over 80 vaccinati al giorno....

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PESARO Cronometro alla mano e distanziamento garantito, si stima che nel polo di Urbino, dal 20 febbraio al 12 marzo, ci saranno tra gli 380 e i 390 over 80 vaccinati al giorno. Una bella sfida che impone un sistema ottimale di prenotazione ma, più di tutto, una squadra diversa da quella che ha operato nello screening di massa. Per la campagna degli over 80, fondamentale diventa la figura del medico. È lui che farà l'anamnesi, ossia raccoglierà i dati del paziente, che supervisionerà la preparazione, che vigilerà sulla somministrazione e, sarà responsabile dell'osservazione post vaccinazione. Figure che rischiano di non abbondare all'interno nel Pesarese. «Il vero punto dolente entra nel merito il sindaco di Fossombrone Gabriele Bonci che va risolto ma purtroppo richiede del tempo. Soprattutto se vogliamo riattivare gli ospedali di Cagli, Sassocorvaro e di Fossombrone, unico presidio, ricordo, interamente pubblico. Ma tutto si risolve se c'è la volontà, e mi pare che ci sia, di rivedere il Piano sanitario delle Marche. Comunque, sul piano delle vaccinazioni, chi vive a Fossombrone non si può lamentare. La distanza è un problema per chi vive ad esempio a Cantiano o a Borgo Pace». Sono ben 42 i chilometri che dividono Urbino dal paese delle visciole: 50 minuti. «Che non sono pochi» conferma il sindaco Piccini. «Abbiamo due strutture per anziani nel nostro comune che, entro 20 giorni, riceveranno tutti la prima dose di vaccino con l'aiuto del personale infermieristico della struttura e dei medici di base. Gli altri ultraottantenni dovranno raggiungere i poli. Stiamo cercando di capire come il Comune potrà facilitare il tutto in termine di trasporto e di prenotazione. Tuttavia mi chiedo se, per paesi come il nostro, così lontani dai centri per il vaccino, non sia possibile essere più flessibili e quindi, con il supporto magari dei medici di base organizzare dei team che vaccinino dove abbiamo dispositivi medicalizzati». Con un doppio vantaggio: azzererebbe il problema della distanza. Infine, anche il fatto che l'identificazione dei poli di vaccinazione siano stati condizionati dalla vicinanza di dispositivi medicalizzati diventa un argomento sulla necessità di riorganizzare la sanità nell'entroterra. «I problemi logistici della campagna di vaccinazione incalza Daniele Grossi sindaco di Sassocorvaro-Auditore dimostra quanto è fondamentale il Lanciarini come ospedale in grado di dare risposte ad un territorio che va dal Conca, al Foglia, al Metauro».

Véronique Angeletti
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Corriere Adriatico