Non c'è pace per l'ex Tribunale e dopo lo stop spunta l'amianto

Non c'è pace per l'ex Tribunale e dopo lo stop spunta l'amianto
LA GRANAPESARO Non c'è pace per l'ex Tribunale, dopo lo stop ai lavori, spunta anche l'amianto. L'Amministrazione comunale ha concesso una settimana per le valutazioni del caso,...

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LA GRANA
PESARO Non c'è pace per l'ex Tribunale, dopo lo stop ai lavori, spunta anche l'amianto. L'Amministrazione comunale ha concesso una settimana per le valutazioni del caso, tempo ormai in scadenza, all'impresa appaltatrice Co-Ges-Ap di Napoli, dopo la brusca interruzione dei lavori di restauro dell'ex Tribunale di via San Francesco. Il cantiere è bloccato ormai da una decina di giorni in attesa di risolvere il contenzioso Nel frattempo, negli ultimi giorni il Comune ha affidato ad un laboratorio di Fano delle analisi qualitative per la verifica della presenza di amianto nel rivestimento in vetroresina delle cisterne di gasolio.

La determina
«Nell'ambito dei lavori scrive il dirigente delle Nuove Opere Eros Giraldi nella determina comunale - rientra anche l'intervento di bonifica, rimozione e smaltimento di due cisterne interrate del gasolio in quanto parte del preesistente impianto di riscaldamento oggetto di smantellamento nell'ambito dell'appalto. Nel corso delle operazioni di rimozione delle cisterne dissotterrate si è constatato inaspettatamente, in quanto non prevedibile in fase di progettazione, che le due cisterne sono rivestite con vetroresina. Questi manufatti sono stati installati durante i lavori di ristrutturazione che interessarono l'edificio negli anni '80 e che si conclusero nel 1984, per cui si è portati a presumere che la vetroresina utilizzata in quell'epoca per rivestire le due cisterne possa essere stata prodotta anche con fibre di amianto; poiché l'operazione di smaltimento delle cisterne dovrà essere effettuata necessariamente previo taglio delle stesse, non essendo possibile prelevarle intere dall'attuale collocazione (cortile interno), tale operazione, qualora effettuata su materiali contenenti amianto, dovrà avvenire nel rispetto delle disposizioni vigenti norme i settore con conseguenti maggiori costi rispetto a quelli preventivati».
Che cosa succede
Da qui si è reso «indispensabile accertare, al fine di consentire una corretta e regolare programmazione dell'operazione di smaltimento, se la vetroresina di rivestimento delle cisterne contenga o meno fibre di amianto, provvedendo quindi a fare analizzare un campione del materiale».
Sullo stop al restauro, se l'impresa affidataria non riprenderà l'intervento, potrebbe riaprirsi la graduatoria per vagliare la seconda impresa oppure potrebbe venire bandita una nuova gara di appalto. La Cogesap, attraverso il presidente Ruggiero Ambrosio aveva detto che l'abbandono del cantiere non era stato arbitrario, ma faceva seguito alla risoluzione del contratto, a loro avviso legittima, puntualizzando che la decisione di lasciare il cantiere sarebbe stata legata a una serie di errori contenuti nel progetto messo a bando e nella redazione del computo metrico.
Il progetto

E dire che la situazione dell'ex Tribunale si era sbloccata dopo ritardi annosi e un lungo contenzioso tra le imprese che avevano partecipato alla gara. E ora è di nuovo tutto fermo. Il piano prevede di destinare, se i lavori andranno a compimento, l'immobile a uffici comunali, spostando quelli attualmente collocati all'ex Bramante. Il centrodestra ha rilanciato l'ipotesi di un polo museale proprio all' ex Tribunale.
Thomas Delbianco
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Corriere Adriatico