Meno contagi, ma resta alta la pressione sugli ospedali

Meno contagi, ma resta alta la pressione sugli ospedali
IL MONITORAGGIOANCONA Il virus corre di meno, ma ancora adesso in certe giornate di analisi capita di trovare, come ieri, tre tamponi positivi ogni dieci esaminati, non certo un...

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IL MONITORAGGIO
ANCONA Il virus corre di meno, ma ancora adesso in certe giornate di analisi capita di trovare, come ieri, tre tamponi positivi ogni dieci esaminati, non certo un segnale da cessato allarme. E se l'indice di trasmissibilità del contagio è tornato dopo un mese sotto la soglia di sicurezza, con Rt inferiore a 1, negli ospedali marchigiani quasi una metà di posti disponibili, sia in area clinica che in terapia intensiva, sono occupati da pazienti con patologie Covid. Non è un caso dunque se nell'ultimo report di ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità, oltre a registrare miglioramenti in diversi parametri di valutazione sul contenimento dell'epidemia, la classificazione complessiva di rischio assegnata alle Marche passa da moderata a moderata con probabilità di progressione a rischio alto. Insomma, più che esultare in vista del ritorno in zona gialla annunciato per venerdì prossimo, c'è da fare a attenzione a non scivolare in vista del traguardo, evitando di pensare che il rischio di contagiarsi sia diminuito e pertanto mille cautele non servano più.

Un positivo su tre
Anche i dati di ieri - 473 nuovi positivi su 1610 persone testate nel percorso prime diagnosi (il 29,4%) ricoveri saliti a 656 (+1) e 13 decessi in 24 ore - non sono certo da emergenza sanitaria ormai alle spalle. Anche se l'ultima istantanea scattata nel report presentato venerdì aveva registrato per le Marche un miglioramento di gran parte dei 21 parametri monitorati per la classificazione del rischio, da abbinare poi con il calcolo degli indici Rt per stabilire il colore delle regioni. Il report di ministero e Iss, relativo alla settimana 16-22 novembre, segnala una diminuzione dei contagi nelle Marche: sia per i casi con data prelievo-diagnosi nei 7 giorni monitorati, scesi nelle Marche a 2.573 contro i 3.108 del report precedente, sia per i casi riportati nelle ultime due settimane, 6.178 contro 8.515. L'incidenza minore dei casi di contagio ha consentito all'indice Rt di abbassarsi sotto quota 1: 0,97 nella stima su 14 giorni, 0,93 in quella puntuale su una settimana.
Buoni gli indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio nella Regione Marche, con un indice del 99,8%, stabilmente sopra soglia, tra i migliori in Italia dell'ultima settimana (solo l'Emilia Romagna è al 100%). Anche il numero dei nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro) sono scesi dai 225 del precedente report ai 196 dell'ultimo. In calo la percentuale di tamponi positivi (che nel report si calcola escludendo i screening e retesting), scesa da 30,4 a 26,8%.

Resta alta però, e sopra le soglie di allerta, la pressione dell'epidemia sugli ospedali della regione. Il tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva per pazienti Covid, con il dato aggiornato al 22 novembre, è salito al 46% (45% nel report precedente) dunque ben oltre la soglia critica del 30%. In calo invece il tasso di occupazione dei posti letto totali di area medica occupati per pazienti Covid, sceso dal 52 al 47%, ma comunque oltre la soglia di allerta fissata al 40%. Per questo nell'ultimo report migliora dunque per le Marche la valutazione della probabilità (legata all'incidenza dei casi positivi), che passa da moderata a bassa, ma peggiora la valutazione d'impatto (relativa al carico ospedaliero) che sale da moderata ad alta. E negli ultimi sei giorni, dal 22 a ieri, i ricoveri totali per Covid nelle Marche sono ulteriormente saliti, da 630 a 656, mentre quelli in terapia intensiva sono scesi da 88 a 85, per effetto soprattutto del calo registrato ieri (-6).
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico