Marchetti gela i rumors «La sanità? Non ci sarà un assessore forestiero»

Marchetti gela i rumors «La sanità? Non ci sarà un assessore forestiero»
IL RETROSCENASe non bastavano i tre commissari esterni a capo delle tre principali forze di centrodestra nelle Marche, l'ipotesi di vittoria di Francesco Acquaroli potrebbe...

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IL RETROSCENA
Se non bastavano i tre commissari esterni a capo delle tre principali forze di centrodestra nelle Marche, l'ipotesi di vittoria di Francesco Acquaroli potrebbe portare ulteriori novità forestiere a Palazzo Raffaello. Nel radar delle due forze maggiori, Lega e Fratelli d'Italia, infatti, prosegue un confronto serrato per allestire la migliore squadra possibile, in caso di vittoria, da mettere a disposizione dell'onorevole di Potenza Picena. Una valutazione di merito, sulle competenze, e di risultati, sugli incarichi gestiti. Ci sono due punti di partenza in questa materia molto oscura: il primo è il posto da vice presidente a palazzo Raffaello che la Lega ancora non ha in mente.

L'ipotetico ticket
Il famoso ticket con Acquaroli avrebbe attribuito ottime chance al sindaco di Jesi, Bacci. Il quale però è da gennaio che parla chiaro: o corro per cambiare la Regione o non corro. Con Bacci in stand by (continua a rifiutare interviste tout court, evidentemente ci sono ancora delle valutazioni strategiche in corso) il nodo del ticket viene congelato. Non è il primo problema e non ha impellenze particolari per dover essere risolto in tempi. Marchetti vuole tenere tutti sulla corda e vuole il 100% da tutti. Ventilare nomi sarebbe controproducente, solleticherebbe inutili appetiti quando la partita è ancora da vincere. Se ne riparlerà a urne chiuse visto che uno degli indici di riferimento sarà il numero dei voti incassati. L'equazione però non è verificata: il commissario regionale vuol tenersi le mani libere in funzione delle eventuali esigenze che si presenteranno. Cantiere aperto, insomma, e aperto rimarrà.
L'assessorato top di gamma
Più fluida invece la situazione dell'assessorato top di gamma, la Sanità. Sfumata la situazione per il posto da candidato governatore i fari del Carroccio si sono puntati sull'assessorato che gestisce 2,8 miliardi su un totale di 3,2 di tutte le finanze regionali. Una partita fondamentale per cui gli uomini di via Bellerio non hanno intenzione di passare nemmeno dal via. È della Lega, punto. Qui le interpretazioni divergono: la voce che gira in ambienti sanitari è che si potrebbe ripetere lo schema Umbria. La governatrice Tesei ha chiamato un forestiero: l'ex sottosegretario alla Salute, già presidente Agenas e assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto.
In caso di vittoria
Nelle Marche, sempre in caso di vittoria, invece pare che ci siano altri orizzonti. Marchetti pare abbia detto allo staff che non vuole far passare questo messaggio. «La situazione nelle Marche non è compromessa come lo era in Umbria. C'è da migliorare molto, cambiare, certo. Ma non c'è bisogno di chiamare gente da fuori, le competenze di alto profilo ci sono anche qui». Sul punto Fratelli d'Italia non batte ciglio: «Vedremo i risultati elettorali - risponde Carlo Ciccioli, ex coordinatore del partito della Meloni- e vedremo i curriculum. Io vigilerò».
La poltrona strategica

Altra storia invece potrebbe essere l'assessorato al Bilancio, seconda poltrona con una certa valenza strategica, da non sbagliare. Qui il duello tra Lega e Fratelli d'Italia potrebbe riproporsi in maniera più accorata. La Lega di un anno fa non avrebbe fatto toccare palla a nessuno, quella di oggi vorrebbe la delega ma sa che difronte ha un alleato che sta strutturandosi. Un peso determinante potrebbero averlo i risultati delle urne. E anche su questo Marchetti è stato chiaro: «Abbiamo un patto con FdI, che nessuno chiederà niente e di nessun genere ad Acquaroli. Prima si vince, poi eventualmente ci sediamo a tavolino e discutiamo».
Andrea Taffi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico