LA SANITÀ ASCOLI Forte aumento del ricorso alla procedura del fast track,

LA SANITÀ ASCOLI Forte aumento del ricorso alla procedura del fast track,
LA SANITÀASCOLI Forte aumento del ricorso alla procedura del fast track, all'ospedale Mazzoni. Da inizio anno al 10 ottobre gli accessi alla fast track sono stati...

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LA SANITÀ
ASCOLI Forte aumento del ricorso alla procedura del fast track, all'ospedale Mazzoni. Da inizio anno al 10 ottobre gli accessi alla fast track sono stati complessivamente 3.331 rispetto ai 3.175 del 2018, sempre riferiti allo stesso periodo. Va precisato che in questo calcolo delle fast track non sono conteggiate le fast track relative agli accessi a Radiologia, per cui quei 3.331 accessi va rivisto verso l'alto. In pratica, se la tendenza di questi primi dieci mesi dovesse mantenersi costante per l'ultimo bimestre dell'anno, a fine 2019 le fast track totali dovrebbero sfiorare i 4.000 accessi, senza tenere conto di quelli relativi alla Radiologia, un numero, che in termini percentuali, rappresenta il 13% di tutti gli accessi in un anno al Pronto soccorso del Mazzoni.

L'alternativa
Ma cosa sono queste fast track? Quattro anni fa, per decongestionare il flusso di pazienti al Pronto soccorso, fu introdotta dalla Regione la procedura del fast track, che prevede, per alcuni pazienti che hanno particolari patologie, lo smistamento in alcuni reparti specialistici. In genere, è una procedura che riguarda, in particolare, il dipartimento chirurgico (Ortopedia, Oculistica, Otorino e Urologia), più la Pediatria e la Radiologia. Insomma, se un paziente si reca al Pronto soccorso con una determinata patologia che attiene a una delle specialità del dipartimento chirurgico e al quale viene attribuito dal triage un codice verde o bianco, i medici del Pronto soccorso possono indirizzare il paziente nel reparto o l'ambulatorio di competenza. In questo modo si raggiungono due vantaggi.
Le code
Il primo, quello di limitare l'affluenza al Pronto soccorso e, l'altro, quello di evitare per il paziente le lunghe file di attesa. Una procedura che tende chiaramente a eliminare i disagi per alcuni pazienti evitando loro le lunghe file di attesa e a razionalizzare le prestazioni del Pronto soccorso. Ma proprio questo elevato ricorso alle fast track (circa il 10%) ha fatto nascere, in qualcuno, il sospetto di un uso promiscuo del Pronto soccorso, da parte di alcuni pazienti, per accedere in maniera diretta alla visita specialistica. In questo modo, l'affluenza si è spostata dal Pronto soccorso del Mazzoni, che resta comunque elevata, ai reparti e agli ambulatori. Con la conseguenza che i pazienti in possesso di regolare impegnativa per una visita in uno dei reparti del Dipartimento chirurgico, devono attendere che vengano prima visitati i pazienti provenienti dal Pronto soccorso.
I codici

I quali, soprattutto, per quelli in possesso del codice bianco, dovrebbero pagare la visita specialistica, pari a 26 euro, prima di essere dimessi. Il pagamento del ticket riguarda anche alcuni pazienti con il codice verde. Va fatto, inoltre, notare, che nel caso della fast track, è lo stesso medico specialista che deve confermare o cambiare il codice per poi dimettere il paziente che, quindi, non torna presso il Pronto soccorso. Ma quanto incassa l'Area vasta 5 da questa procedura e, soprattutto, i codici bianchi e alcuni verdi pagano il ticket? Il sospetto di un uso promiscuo del Pronto soccorso e della fast track nasce dal fatto che alcuni pazienti si recano al Pronto soccorso con patologie lievi, che potrebbero essere curate dal loro medico di famiglia, sapendo di poter accedere direttamente alla visita specialistica.
Nino Orrea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico