PESARO Non solo cucinare, consigliare e servire ma la fase 2, alla luce della movida, sembra portare un altro bel po' di lavoro a chef e ristoratori. Come vigilare sugli...
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«Nel primo week end di riapertura riconosce il portavoce del movimento, Lorenzo Vedovi, ristoratore a Fano - ci sono state diverse problematiche. Per alcuni, i gestori, in particolare dei bar, dovrebbero vigilare per prevenire assembramenti in prossimità dei loro locali, favorire il ricambio continuo della propria clientela, anche invitando i clienti a lasciare il proprio posto o tavolo e dotarsi di steward da impiegare per il controllo. Compiti che vanno a sommarsi a tutti gli altri oneri, carichi di responsabilità, già imposti dalle istituzioni, e che andrebbero a gravare sulla gestione, già di per sé delicata, del loro mestiere». Per i ristoratori, ci sono delle ragioni giuridiche: non esistono norme di legge che regolino il tempo entro cui il cliente può stare seduto al tavolino o all'interno del locale durante la consumazione, né il numero di consumazioni che lo stesso possa o meno richiedere; ed etiche: la possibilità di utilizzare una sedia o un tavolo rappresenta un servizio offerto ed è tra le condizioni del contratto tacito che si conclude tra gestore e cliente. Mentre sull'impiego di personale di vigilanza privata esterna «questa ripresa sarà economicamente drammatica, pertanto obbligare i gestori ad ulteriori costi, per gestire un servizio che non gli compete, sarebbe insostenibile».
Véronique Angeletti
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Corriere Adriatico