L'URBANISTICA ANCONA La clessidra dei 32 mesi può ripartire. La Corte dei

L'URBANISTICA ANCONA La clessidra dei 32 mesi può ripartire. La Corte dei
L'URBANISTICAANCONA La clessidra dei 32 mesi può ripartire. La Corte dei conti ha infatti registrato il decreto per il Bando periferie, la maxi riqualificazione da 16 milioni (12...

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L'URBANISTICA
ANCONA La clessidra dei 32 mesi può ripartire. La Corte dei conti ha infatti registrato il decreto per il Bando periferie, la maxi riqualificazione da 16 milioni (12 a fondo perduto da parte dello Stato) con cui ridisegnare il profilo nord del capoluogo, dall'ex Dreher alla Palombella fino agli Archi passando per la riqualificazione di piazza del Crocifisso, via XXIX Settembre, il maxi-quartiere Iacp di via Marchetti e il terminal bus del Verrocchio. La registrazione da parte della Corte dei conti è avvenuta la scorsa settimana, la notizia si è diffusa nelle ultime ore negli uffici dei 96 Comuni interessati alla (ri)partenza. A breve è attesa la pec romana ma ufficiosamente si può far ripartire il cronoprogramma degli interventi. La scaletta del Comune di Ancona si era interrotta il 6 agosto 2018 quando il Senato aveva approvato lo stop ai fondi del Bando periferie. Solo tre giorni prima il sindaco Mancinelli aveva trasmesso alla Presidenza del Consiglio i progetti esecutivi dei sei interventi. E da qui ora si ripartirà, con i sei mesi (come indicato nel nuovo cronoprogramma allegato alla convenzione bis approvata dalla Giunta a marzo), da dedicare alle procedure per i singoli appalti. Tra fine anno e gennaio poi le carte dovranno lasciare spazio ai cantieri. Lavori da concludere, in base alle tabelle di marcia stipulate per ciascun progetto, la fine del 2021 e l'inizio del 2022.

Lo stallo
Termina così lo stand by caratterizzato da votazioni in Parlamento, proteste e manifestazioni, tra cui il Periferia Pride celebrato agli Archi a settembre dello scorso anno. Fino al ripristino dei fondi con la Finanziaria di dicembre, la nuova convenzione firmata digitalmente a marzo e ora l'ok della Corte dei conti.
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Corriere Adriatico