L'EPIDEMIA PESARO Coronavirus, stabili i contagi in regione (rallenta Pesaro

L'EPIDEMIA PESARO Coronavirus, stabili i contagi in regione (rallenta Pesaro
L'EPIDEMIAPESARO Coronavirus, stabili i contagi in regione (rallenta Pesaro e aumenta Ancona) sale a 31 il numero quotidiano dei decessi, portando così a 417 i morti: 13 vittime...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'EPIDEMIA
PESARO Coronavirus, stabili i contagi in regione (rallenta Pesaro e aumenta Ancona) sale a 31 il numero quotidiano dei decessi, portando così a 417 i morti: 13 vittime erano residenti nella provincia di Pesaro Urbino la più colpita con 255 morti. Intanto un documento entra nel dettaglio dell'attività del laboratorio Marche Nord, documento a firma del direttore medico di presidio e del responsabile di Biologia molecolare Massimo Valentini e indirizzato ai direttori di tutti i Dipartimenti ospedalieri. E' operativo il macchinario del laboratorio e fra i test già eseguiti nelle giornate di venerdì e sabato, seppure in forma parziale anche ieri, sarebbero già due i medici di Pronto soccorso e Oncologia risultati positivi. Le parti sociali del comparto sanità Cgil e Cisl scrivono all'azienda ospedaliera per conoscere tempi e modalità sull'esito dei primi test effettuati, chiedendo di sottoporre al tampone tutto il personale sanitario, nel rispetto del Protocollo nazionale. Se da un lato sindacati ed Rsu interne chiedono una forma di controllo e tutela su tutto il personale dei reparti Covid, alla prova dei fatti leggendo il documento Marche Nord datato 27 marzo, gli operatori asintomatici, venuti a contatto con casi positivi, continueranno a lavorare con le misure di prevenzione e protezione individuali. Tradotto, non c'è alcuna garanzia per gli operatori apparentemente senza sintomi, mettendo a rischio la loro sicurezza e la salute di altri operatori. Il documento: macchinario e strumenti del laboratorio di biologia molecolare entreranno pienamente a regime entro la fine di questa settimana e da quel momento si potrà eseguire e processare quanti più tamponi possibile rispetto ai primi giorni. A regime il laboratorio interno riuscirà a produrre intorno ai 200 tamponi al giorno, lavorando in prima battuta su turni di 12 ore. Per il momento nei primi due-tre giorni dalla sua attivazione sono stati eseguiti test su campioni prelevati il 25 e 26 marzo scorsi, inviati al laboratorio di virologia di Ancona ma rimandati a Pesaro per essere processati direttamente in loco. Fra i tamponi già eseguiti - una ventina sono stati prelevati ad alcuni operatori sanitari- diversi sono i test risultati positivi.

Personale da formare
Da oggi il direttore del laboratorio dovrà formare altri tre tecnici neo assunti, con contratti Co.Co.Co, portando così a cinque tecnici la squadra. Il personale sanitario , infermieri e medici sintomatici potranno prenotare il tampone telefonicamente all'ufficio della coordinatrice infermieristica del padiglione I. Sarà poi il reparto competente per ogni operatore ad avvertire telefonicamente, solo chi risulta positivo al test con l'indicazione di attendere la notifica di malattia infettiva e il conseguente isolamento. Per il rientro in servizio poi, l'operatore sanitario, se asintomatico dopo 7 giorni, dovrà di nuovo prenotare la richiesta del test ed attendere il secondo tampone di verifica. Per ora non ci sono disposizioni precise sul personale sanitario asintomatico. Le richieste: «Il contenuto del documento lascia trasparire una situazione estremamente critica che contestiamo con forza commentano le parti sociali Vania Sciumbata (Cgil) e Alessandro Contadini (Cisl) del documento, non sono state preventivamente informate le parti sindacali né i referenti del personale per la sicurezza. Nel testo, si fa riferimento a disposizioni risalenti al 10 marzo, quando invece nel frattempo è uscito il Protocollo nazionale del Ministero della Salute. Il laboratorio parte quasi con un mese di ritardo e questo ha prodotto comunque un impatto sul contenimento di un possibile contagio fra gli stessi operatori sanitari, infermieri e medici.
Le disposizioni

Si chiedono numeri certi alla direzione ospedaliera, ad iniziare dal numero di personale già in isolamento o in malattia sottoposto fino ad oggi ai test di verifica, così come chiediamo di conoscere con esattezza i numeri del personale venuto a contatto con pazienti positivi e attualmente in isolamento fiduciario».
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico