«I controlli ci sono ma troppi giovani rifiutano le regole»

«I controlli ci sono ma troppi giovani rifiutano le regole»
L'INTERVISTAANCONA Questore Claudio Cracovia, la tolleranza zero nei confronti dei locali pubblici sta dando frutti. Ma cosa bisogna fare per evitare disordini e problemi anche...

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L'INTERVISTA
ANCONA Questore Claudio Cracovia, la tolleranza zero nei confronti dei locali pubblici sta dando frutti. Ma cosa bisogna fare per evitare disordini e problemi anche all'esterno dei luoghi di ritrovo per i giovani?

«Quello che stiamo facendo: controlli su tutte le direttrici, secondo un piano coordinato dalla Prefettura. La polizia stradale è sempre presente sulle principali arterie del territorio, con tanto di équipe medica che svolge prelievi sul posto per rilevare la presenza di alcol e stupefacenti. Nostri operatori effettuano controlli sui flussi di trasferimento da e verso i locali di intrattenimento, in particolare d'estate nella zona di Senigallia, con agenti del commissariato locale che, con i cani antidroga, spesso sono saliti sulle navette per le discoteche. E sabato la polizia ferroviaria era alla stazione di Falconara: sarebbe bastata una segnalazione tempestiva per evitare quello spiacevole episodio».
Avete ricostruito i fatti? Si parla di un'aggressione a calci e sputi nei confronti del controllore del treno regionale per Senigallia da parte di un gruppo di bulli...
«Vorrei ridimensionare quanto accaduto: è stato un episodio spiacevole, ma non di gravità criminale. Fortunatamente l'operatore non ha riportato conseguenze, c'è un'indagine per risalire all'identità dei giovani coinvolti, ma se ci avessero messo a conoscenza dei fatti con più tempestività, saremmo potuti intervenire in diretta. Piuttosto, il fatto in sé induce a una riflessione».
Di che genere?
«Sul comportamento di una fascia della popolazione giovanile che esprime un certo disagio, un rifiuto delle regole di buona educazione e civiltà. E vorrei sottolineare che qui l'attività dei locali non c'entra: il problema è nel flusso di ragazzi che si recano in questi posti per inseguire un modello di divertimento che li porta a condotte inurbane e purtroppo anche illegali, come dimostrano le guide in stato d'ebbrezza e i sequestri di droga che fioccano, anche se meno rispetto al passato».
Tornando ai locali, i controlli hanno dato effetto, ma gli organizzatori lamentano il peso della burocrazia: salterà anche la Festa delle Streghe di Polverigi.
«A giugno è stato siglato un protocollo d'intesa tra prefettura e il settore dell'intrattenimento. Ricordo anche un codice etico sottoscritto dal garante con Confcommercio e il comitato dei genitori. Esistono regole per assicurare un divertimento sano e sicuro ed è compito nostro farle rispettare con buon senso e disponibilità, senza vessazioni, ma con rigidità dove individuiamo pericoli per la pubblica sicurezza, senza margini di negoziazione».

Stefano Rispoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico