CINGOLI Niente ristori, niente sostegni, le chiusure di Natale e Pasqua (i migliori periodi dell'anno dove si vende maggiormente) hanno azzerato gli incassi, ma l'imprenditore...
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Il ritorno
«E' dura ma vogliamo tornare a lavorare con serenità in una situazione normale e non con la paura delle chiusure ci dice Mosconi - Il negozio che andremo ad aprire? Crediamo molto su quest'ultimo progetto (quello che verrà aperto domani ad Ancona). E' un settore in evoluzione. Siamo fiduciosi e speriamo che si torni alla normalità nel più breve tempo possibile. Ormai quello che è stato perso non si recupererà più e dobbiamo rimboccarci le maniche e guardare con ottimismo il futuro, anche se ci sono ancora tante incertezze. I ristori e i sostegni? La nostra categoria non ha preso un euro perchè per il governo non esistiamo. E' stato un anno disastroso con perdite del 95% ». Le incertezze riguardano il settore delle cerimonie (matrimoni, cresime, comunioni)? «L'anno scorso siamo stati costretti ad annullare l'80% delle prenotazioni con tanti articoli che già avevamo in magazzino (gli ordini vanno fatti diversi mesi prima) aggiunge Mosconi - e oggi siamo praticamente fermi non essendoci regole chiare e definitiva sulle riaperture. Le persone non prenotano e quelle poche che l'avevano fatto hanno paura di confermare le prenotazioni. Bisogna tornare alla normalità».
Leonardo Massaccesi
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Corriere Adriatico