CAMERINO Una trentina di fasce tricolori a rappresentare i tanti comuni della

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CAMERINOUna trentina di fasce tricolori a rappresentare i tanti comuni della Diocesi con in prima fila l'appena eletto sindaco di Camerino Sandro Sborgia. Il Papa ha stretto la...

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CAMERINO
Una trentina di fasce tricolori a rappresentare i tanti comuni della Diocesi con in prima fila l'appena eletto sindaco di Camerino Sandro Sborgia. Il Papa ha stretto la mano a tutti e sotto il loggiato del palazzo arcivescovile si è intrattenuto, tra gli altri, qualche minuto con il primo cittadino di Castelraimondo Renzo Marinelli che svela poi il motivo del colloquio: «Qualche anno fa in un incontro a Roma mi confidò che in Argentina aveva conosciuto un frate cappuccino di Castelraimondo ma non si ricordava il nome. Qualche tempo dopo in un nuovo incontro mi sono documentato e allora abbiamo riparlato di questo cappuccino su cui avevo anche fatto delle ricerche. Abbiamo rievocato questo particolare».

Le autorità
In piazza c'erano il governatore delle Marche Ceriscioli e l'assessore regionale Sciapichetti, il presidente della Provincia Pettinari, il rettore di Unicam Pettinari, il prefetto Rolli i vertici locali (il colonnello Roberti per i Carabinieri e il colonnello Gravina per la Finanza) e regionali delle forze dell'ordine con il questore Pignataro che ha guidato i centinaia di militari impegnati nella sicurezza. C'erano il presidente del tribunale Coccioli e il procuratore Giorgio, tra gli imprenditori Federico Rossi e Umberto Antonelli. Questo per il fronte italiano, quanto al Vaticano c'erano, oltre a Papa Francesco, il cardinale Edoardo Menichelli, l'arcivescovo camerte Francesco Massara, il vescovo di Urbisaglia che non ha più una Diocesi ma è guidata dal ben noto padre Georg Gänswein, l'arcivescovo emerito di Camerino Francesco Giovanni Brugnaro, il vescovo di Cremona Angelo Napolioni.
I 600 pass per i fedeli
Napolioni era il segretario dell'arcivescovo Francesco Gioia ai tempi dell'ultima venuta di un Papa in terra camerte nel marzo del 1991, il Papa era Giovanni Paolo II. Seicento i pass distribuiti ai fedeli dal primo mattino per assistere alla funzione religiosa sotto un sole battente ma con la supervisione della Protezione civile pronta a distribuire cappellini e acqua. Sindaci e autorità alla sinistra del palco del Papa, gli altri di fronte in due blocchi divisi dalla statua di Sisto V. A sinistra un centinaio di religiosi, sull'altro fronte protagonista la sezione di Camerino e di San Severino dell'Unitalsi con decine di accompagnatrici pronte a seguire altrettante persone in difficoltà: dietro alcune centinaia di fedeli.

Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico