CAMERINO Non si ferma l'azione del comitato Salviamo l'ospedale di Camerino che

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CAMERINO Non si ferma l'azione del comitato Salviamo l'ospedale di Camerino che ha lanciato una petizione per salvare la struttura, che al momento ospita malati di Covid. La...

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CAMERINO Non si ferma l'azione del comitato Salviamo l'ospedale di Camerino che ha lanciato una petizione per salvare la struttura, che al momento ospita malati di Covid. La mobilitazione sino ad oggi ha raccolto 7mila firme. A rilanciare l'azione è Angiolo Napolioni, camerte che vive due passi dall'ospedale ed è tra i fondatori del comitato: «Richiamo per l'ennesima volta i sindaci a farsi carico delle proprie responsabilità, in mancanza io sarò il primo a proporre un referendum popolare per congiungersi con l'Umbria, nostra ancora di salvezza sotto tutti i punti di vista. Il nostro territorio è storicamente e culturalmente umbro e lì dovremo tornare dopo essere stai spremuti in tutti i sensi dalla Marca bassa». Napolioni si richiama alla storia, allo scambio di territori tra le due regioni, avvenuto nel 1860 quando all'atto della proclamazione del regno d'Italia, la marchigiana Gubbio fu annessa all'Umbria, e la umbra Visso, venne trasferita sotto le Marche, insieme a Castelsantangelo sul Nera e Ussita che divennero comuni autonomi solo nel 1913, ad opera del cardinale Gasparri. Prosegue Napolioni: «Sono in attesa di avere dati certi sulla situazione del nosocomio camerte in merito a reparti e personale. Poi deciderò i passi da intraprendere. Alla luce di questi, ho intenzione di prendere posizioni drastiche verso la Regione che non sta facendo nulla per la montagna».

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Corriere Adriatico