LA SANITÀASCOLI Lunghe code allo sportello, telefonate infinite per cercare di ottenere un appuntamento e una serie di intralci burocratici da superare. È un vero e proprio...
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ASCOLI Lunghe code allo sportello, telefonate infinite per cercare di ottenere un appuntamento e una serie di intralci burocratici da superare. È un vero e proprio percorso ad ostacoli, quasi estenuante, quello che da qualche settimana sono costretti a sostenere i cittadini che si sono trovati, loro malgrado, nella condizione di dover cambiare il proprio medico di famiglia. Una situazione difficile da sostenere anche per gli stessi dipendenti dell'Area vasta 5 che lavorano negli uffici preposti.
I pensionamenti
Sta di fatto che solo nell'ultimo anno sono stati nove i medici di base che sono andati in pensione e che, quindi, hanno dovuto lasciare i propri assistiti. Si tratta dunque di circa diecimila cittadini della provincia che nel corso degli ultimi mesi hanno dovuto nominare un altro medico di base. Una situazione che è stata aggravata anche dal fatto che le nomine dei nuovi medici sulla base della tanto attesa graduatoria devono ancora arrivare. In un primo momento sembrava che le nuove convenzioni dovessero essere firmate entro giugno, poi si è parlato di ottobre ma dai rumors sembrerebbe che non avvenga prima della fine dell'anno. Questo ha comportato che i circa diecimila assistiti venissero ripartiti tra i medici che ancora sono in organico nell'Area vasta 5. Ma la gran parte di loro, soprattutto quelli con più anni di esperienza, hanno già raggiunto il numero massimo di assistiti da prendere in carico. Rendendo ancor più complicato la scelta.
La scelta
Da giorni, davanti allo sportello dell'anagrafe assistiti del Mazzoni, negli orari di apertura al pubblica, è possibile vedere la lunga coda di chi pazientemente aspetta di poter parlare con un impiegato. Non va certo meglio a chi, anche nel rispetto delle norme anti Covid prova a prendere un appuntamento. I centralini telefonici sono intasati e quando non lo sono, dall'altra parte della cornetta ci si sente rispondere da una voce preregistrata che consiglia di recarsi negli uffici preposti.
Luigi Miozzi
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Corriere Adriatico