«Attese e rinvii per un esame radiologioco»

«Attese e rinvii per un esame radiologioco»
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LA DENUNCIA
MACERATA Amarezza per trovarsi davanti un muro nella sanità. È lo stato d'animo espresso da una cittadina in una lettera in cui racconta la sua odissea. «Ho una lombosciatalgia e lunedì il medico di famiglia prescrive una lastra urgente. Con l'urgenza il Cup deve trovare un posto entro 72 ore. Dopo 30 minuti in attesa scopro che le prenotazioni urgenti vanno fatte all'ospedale più vicino. Sono di Chiaravalle, mi reco a Jesi. Qui accettazione mi blocca: l'impegnativa non è corretta. Chiedo di parlare col radiologo, il Cup non è d'accordo ma salgo: la radiologa mi dice che hanno urgenze e che l'impegnativa era sbagliata. Alla fine pare che i raggi me li facciano. Devo prima pagare però mi dice la dottoressa che chiama sotto la responsabile della cassa. Scendo e qui mi viene detto che non posso pagare, che il medico sapeva e loro non si prendono la responsabilità. Torno di sopra alterata, la radiologa richiama di sotto e implora di inserirmi. Faccio i raggi e al medico di base, chiedo una risonanza magnetica ma lui dice non può prescriverla, mi prescrive una visita ortopedica urgente. È mercoledì 19 settembre, sono le 18. Giovedì mattina a Chiaravalle mi dicono che c è posto solo a Camerino o Civitanova. Non guido bene da sola e dico no. L'impegnativa scade, però, tocca rifarla. Giovedì sera nuova impegnativa e venerdì 21 il Cup conferma Civitanova alle 19. Non ne posso più e accetto. Qui la cassa è chiusa, attendo per 25 minuti. L'infermiere mi dice che il dottore non visita, è in sala operatoria. Contatto il mio medico di base per chiedere se è normale. Mi dice no, che dovevano avvisarmi e di scrivere in direzione ma di non aspettarmi niente».

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Corriere Adriatico