Attendono con ansia il maxi restyling pure i commercianti etnici. Taniya Gamage, originaria dello Sri Lanka e titolare del ristorante Rice and Curry, dice di adorare questo posto...
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Ma non tutti sono così fiduciosi. Anzi, c'è chi proprio non crede nella svolta. «Sono 16 anni che fanno promesse e poi rimandano, nel frattempo non hanno cambiato nemmeno una lampadina - protesta la fornaia del quartiere -. Inutile riqualificare se poi mancano le iniziative: a Natale qui non hanno fatto neppure un mercatino, sa da quanto tempo lo chiediamo?».
Disillusi
Gianmario Belfiori, scultore e fabbro, dal 2003 lavora nella sua officina di via Marconi: «Ne ho viste di tutti i colori, pure nigeriane che si prostituivano nel bar accanto: dopo un esposto siamo riusciti a farlo chiudere - racconta -. Qui è pieno di case di stranieri in cui uno paga l'affitto e ci vivono in dieci. C'è immondizia, soggetti che dormono sulle panchine, si ubriacano e orinano in strada. Una mano di vernice non basta se non c'è la volontà di cambiare e abbandonare la politica assistenzialista che ha portato noi anconetani ad essere i più deboli».
Stefano Rispoli
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Corriere Adriatico