Attendono con ansia il maxi restyling pure i commercianti etnici. Taniya Gamage,

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Martedì 14 Gennaio 2020, 05:05
Attendono con ansia il maxi restyling pure i commercianti etnici. Taniya Gamage, originaria dello Sri Lanka e titolare del ristorante Rice and Curry, dice di adorare questo posto «per il mare, il porticato e l'afflusso di gente, ma c'è tanta sporcizia: i piccioni sporcano tutto, ma peggio sono quelli che fanno la pipì sui muri. Di pulizia ne vediamo poca».
Ma non tutti sono così fiduciosi. Anzi, c'è chi proprio non crede nella svolta. «Sono 16 anni che fanno promesse e poi rimandano, nel frattempo non hanno cambiato nemmeno una lampadina - protesta la fornaia del quartiere -. Inutile riqualificare se poi mancano le iniziative: a Natale qui non hanno fatto neppure un mercatino, sa da quanto tempo lo chiediamo?».
Disillusi
Gianmario Belfiori, scultore e fabbro, dal 2003 lavora nella sua officina di via Marconi: «Ne ho viste di tutti i colori, pure nigeriane che si prostituivano nel bar accanto: dopo un esposto siamo riusciti a farlo chiudere - racconta -. Qui è pieno di case di stranieri in cui uno paga l'affitto e ci vivono in dieci. C'è immondizia, soggetti che dormono sulle panchine, si ubriacano e orinano in strada. Una mano di vernice non basta se non c'è la volontà di cambiare e abbandonare la politica assistenzialista che ha portato noi anconetani ad essere i più deboli».
Stefano Rispoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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