ANCONA E PESARO URBINO LE PROVINCE CON IL NUMERO PIÙ ALTO DI CASI RISCONTRATI

ANCONA E PESARO URBINO LE PROVINCE CON IL NUMERO PIÙ ALTO DI CASI RISCONTRATI
L'EPIDEMIA ANCONA Lentamente, ma progressivamente, il Covid nelle Marche ha innestato la retromarcia. Calano i positivi, diminuiscono i ricoveri e - altro dato che affiora dal...

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L'EPIDEMIA
ANCONA Lentamente, ma progressivamente, il Covid nelle Marche ha innestato la retromarcia. Calano i positivi, diminuiscono i ricoveri e - altro dato che affiora dal report del servizio sanitario - aumenta l'età media delle vittime del Coronavirus: da 81 a 82 anni. Tutti dati che saranno riportati nel dossier che il governatore Acquaroli vuole consegnare all'Iss per una fotografia esatta e puntuale della pandemia in regione, dopo che venerdì l'aggiornamento dell'indice di contagio si è spostato di pochissimo rispetto a quello della settimana precedente, restando comunque sempre sotto l'1. E stando ai dati, il prossimo Rt sarà ancora migliore.

I dati
Anche i dati di ieri sono tendenzialmente in linea con le previsioni anticipate dal presidente della Regione: stiamo proseguendo sulla giusta strada del contenimento del virus, tanto da essere entrati in una fascia da rischio moderato e pure la pressione sugli ospedali dovrebbe iniziare a diminuire. Qualche effetto si è cominciato a vedere: nella giornata di ieri per esempio, i ricoverati per Covid nelle Marche erano 626, meno 8 rispetto le 24 ore precedenti, sono diminuiti i ricoverati in terapia intensiva (da 79 a 77) e quelli nella semi intensiva (da 157 a 151). Resta invariato invece il numero dei degenti nelle aree medica (398). Poi ci sono i dimessi, 45 in una sola giornata. Situazione al limite dello stremo resta all'ospedale Murri di Fermo con 81 operatori sanitari contagiati e 77 pazienti positivi al Covid: ieri si è tenuta una riunione alla presenza del governatore Acquaroli per cercare di superare l'emergenza di personale e riorgranizzare l'attività di alcuni servizi, dalla guardia medica alle Potes.
La novità
Intanto da oggi posti di terapia intensiva a disposizione del servizio sanitario regionale saranno 237 e garantiranno una maggiore disponibilità per i pazienti marchigiani e una diminuzione del parametro con cui si calcola l'indice Rt per la classificazione delle Regioni nelle zone gialla, arancione o rossa. Nella Palazzina F del Presidio San Salvatore di Pesaro sono stati completati i 17 posti che mancavano per l'applicazione del decreto legge 34 del maggio 2020. «Fondamentale per garantire parametri di sicurezza sanitaria rilevanti - ha affermato l'assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini - Dal 19 ottobre, dalla nomina della nuova Giunta, i posti letto di terapia intensiva sono stati portati da 115 a 237 con un importante lavoro corale svolto da tutti i funzionari e dirigenti del Servizio sanitario regionale che devono essere ringraziati per l'impegno profuso in questa seconda ondata». Per quanto riguarda i contagi, ormai nelle Marche si viaggia a ritmo di oltre seimila tamponi al giorno: ieri sono stati 397 i positivi accertati attraverso i test (6559) di cui 4398 nel percorso nuove diagnosi (2833 nello screening con percorso Antigenico) e 2161 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 9%). I positivi sono 83 in provincia di Macerata, 147 in provincia di Ancona, 109 in provincia di Pesaro-Urbino, 11 in provincia di Fermo, 31 in provincia di Ascoli Piceno e 16 fuori regione. Sempre ieri il servizio sanitario ha registrato 10 vittime: 5 residenti in provincia di Ancona, tre nel Maceratese, una in provincia di Pesaro e Urbino e una nel Fermano, con un'età che va da 72 ai 97 anni. Si è alzata l'età media delle persone uccise dagli effetti del Coronavirus, che è passata da 81 ad 82 anni. In tutto sono 1847 i morti dall'inizio della pandemia e il 96% soffriva di patologie pregresse. Ancora sotto pressione le Rsa della regione con 232 anziani positivi al Covid, di cui 44 ospiti a Campofilone e 56 nella struttura di Galantara in provincia di Pesaro Urbino.

Maria Teresa Bianciardi
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Corriere Adriatico