«A pagare la crisi sono soprattutto i precari»

«A pagare la crisi sono soprattutto i precari»
MACERATA «Bisogna ricostruire il lavoro e farlo ripartire nel più breve tempo possibile. Prima che finiscano le misure degli ammortizzatori sociali in atto. Altrimenti il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MACERATA «Bisogna ricostruire il lavoro e farlo ripartire nel più breve tempo possibile. Prima che finiscano le misure degli ammortizzatori sociali in atto. Altrimenti il rischio di una conflittualità sociale che crescerà è dietro l'angolo». Dunque si alla cassa integrazione ordinaria, in deroga e al fondo di solidarietà e perfino agli stessi bonus che vanno a coprire le fasce di lavoratori più deboli, ma il sindacato chiede ad alta voce che si operi su una ripartenza del lavoro che consenta una ripresa anche dell'economia. «La situazione rischia di diventare esplosiva se non ci saranno risposte valide da parte del governo sottolinea Daniele Principi responsabile organizzativo della Cgil Macerata- perché finchè ci sono gli ammortizzatori sociali, pur con le lentezze ed i ritardi che abbiamo denunciato, la coesione e la tenuta del tessuto sociale anche del maceratese può essere garantita. Pure la proroga del divieto di licenziamento fino alla fine del 2020 può contribuire a rasserenare i lavoratori ma si tratta di soluzioni tampone che non risolvono il problema».

La crisi

«Finora - prosegue - chi ha pagato la crisi del Covid 19 sono i lavoratori precari, invisibili, con contratti a intermittenza, senza tutele. Giusto intervenire con un sostegno economico anche verso di loro. Ma il futuro è garantire un reddito dignitoso a chi di lavoro vive in tutte le sue forme, non toccando i diritti per arrivare a questo. Auspicando che in autunno non ci sia una seconda ondata del Covid 19. Dover passare per un secondo lockdown significherebbe la chiusura di almeno un 30% di aziende». I settori che più hanno fatto ricorso alla cassa integrazione nel secondo trimestre dell'anno sono l'industria che assorbe ben 37.552.761 ore degli oltre 50 milioni di ore autorizzate. La meccanica è il settore in cui si registrano più ore di cig (16,2 milioni), seguono il comparto calzaturiero (5,8 milioni), il legno (4,5 milioni) e il chimico-plastico (3,6 milioni. Nell'abbigliamento le ore autorizzate sono state 2,2 milioni.
m. g.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico