Yamaha MT 09, “fun bike” si nasce e il divertimento raggiunge i vertici

Yamaha MT 09
LANZAROTE - A distanza di circa dieci anni dal debutto – e con oltre 100.000 unità vendute a livello europeo (con l’Italia tra i principali mercati) – la...

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LANZAROTE - A distanza di circa dieci anni dal debutto – e con oltre 100.000 unità vendute a livello europeo (con l’Italia tra i principali mercati) – la Yamaha MT-09 arriva alla sua quarta generazione. Conserva la sua identità di sempre, quella di fun bike universale che mette al centro di tutto il divertimento e il piacere di guida, e si aggiorna con importanti novità. Rispetto alla versione precedente diventa ancora più sportiva, senza però scendere a compromessi in termini di facilità e comfort. Monta un manubrio più basso, pedane arretrate e una sella piatta e sdoppiata: la nuova geometria genera una posizione di guida più aggressiva, leggermente più caricata, a tutto vantaggio del feeling con l’anteriore. Le sospensioni (sempre regolabili) sono più rigide, c’è una nuova pinza radiale Brembo per frenate sempre più efficaci e debutta una nuova generazione del cambio elettronico, perfetto sia in salita che in scalata, anche alle basse velocità.



In sella, la MT-09, è quella di sempre, ma ancor più efficace: svelta, agile, rapida nei cambi di direzione, veloce nello scendere in piega e stabile (per quanto possibile per una naked dal peso contenuto) anche nei curvoni più veloci; poi, per chi cerca il massimo dalla ciclistica, c’è la SP, in arrivo nella versione 2024 prima dell’estate.
La sua reattività resta dunque un marchio di fabbrica, così come il suo tre cilindri da 119 cv e 93 Nm di coppia, che si consolida come uno dei motori più efficaci mai realizzati per una moto. Ad ogni apertura del gas, e a tutti i regimi, il propulsore c’è e risponde con vigore, con la spinta ai bassi tipica di un bicilindrico cattivo e con un allungo che si avvicina a quello di un quattro cilindri. Un equilibrio perfetto, insomma, a cui è difficilissimo chiedere di più. Il tutto gestito da un’elettronica sempre più completa e sofisticata, che fa capo alla piattaforma inerziale a sei assi IMU, che a sua volta regola il controllo della trazione, il controllo dello slittamento, il controllo dell’impennata, il controllo della frenata della ruota anteriore, e ora anche il Back Slip Regulator. Sono tre le modalità di guida preimpostate (Sport, Street e Rain), due quelle completamente personalizzabili (Custom), attraverso le quali cucirsi la moto addosso, in funzione del tipo di guida desiderato, è un gioco da ragazzi. Gioco che può essere “effettuato” anche direttamente dallo smartphone, attraverso l’app My Ride, dove ciascun utente può modificare il setting della sua moto anche dal divano di casa. Resta sempre efficace la frenata, sebbene non sia aggressiva, così come si continuano ad apprezzare l’agilità e la semplicità di guida nel contesto urbano.



Tutta nuova è la strumentazione, che si affida a un nuovo display a colori da 5” completamente connesso allo smartphone e capace anche di integrare la navigazione mediante l’app dedicata di Garmin. Anche il design è stato rinnovato e punta come sempre sul concetto “less is more”. Ci sono nuovi fari a LED davanti e dietro, un serbatoio ridisegnato, nuove pedane e un airbox progettato per esaltare il suono del tre cilindri. La moto è disponibile a partire da aprile (anche in versione per neopatentati da 35 kW) in tre colorazioni – Midnight Cyan, Icon Blue e Tech Black – con prezzi a partire da 10.899 euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico