I veicoli green diventano accessibili. Il cambio di passo riguarda l’Europa con listini aggressivi per le compatte

La prossima Twingo elettrica
Sostenibilità non vuol dire solo meno emissioni allo scarico, ma anche un sistema industriale ben strutturato, praticità di utilizzo e infine costi capaci di...

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Sostenibilità non vuol dire solo meno emissioni allo scarico, ma anche un sistema industriale ben strutturato, praticità di utilizzo e infine costi capaci di generare, in egual misura, sia profitti per i costruttori e rivenditori sia veicoli accessibili per i clienti finali. La transizione ecologica ed economica della mobilità passa dalla difficile quadratura di questo cerchio nel quale le esigenze di ambiente, società, impresa e mercato stanno convergendo. E tutto questo in un contesto oggettivamente complesso capace di offrire, insieme a mille difficoltà, altrettanti stimoli. Da qui nasce l’ondata di nuovi modelli elettrici attesa nei prossimi 2-3 anni e che avranno un prezzo intorno ai 25mila euro. È vero: in questa fascia di prezzo ci sono già Smart EQ Fortwo, Renault Twingo Electric, DR1 e Dacia Spring, ma sono poche e costringono ancora a qualche compromesso. Le elettriche di nuove generazione invece si spingeranno anche verso i 20mila euro, avranno autonomie di 400 km e oltre e saranno veloci da ricaricare, ma quel che conta è che le case sembrano finalmente in grado di mettere a listino vetture in linea con le esigenze e le tasche degli automobilisti medi, anche quelli italiani. Basti pensare che, secondo l’indagine del mercato a valore svolta ogni anno dal Centro Studi Fleet&Mobility, il prezzo medio effettivo di una vettura si è attestato nel 2022 poco sopra i 28mila euro.



Le altre due buone notizie sono che queste vetture saranno costruite da case europee – e non solo – in stabilimenti europei. La prima mossa l’ha fatta Stellantis con la nuova Citroën C3: 4 metri e un cm, motore da 83 kW e batteria LFP (Litio Ferro Fosfato) da 44 kWh ricaricabile fino a 100 kW che permette di avere 320 km di autonomia a 23.900 euro. E con la versione da 200 km la soglia di ingresso si abbasserà a meno di 20mila euro. Sarà prodotta nello stabilimento slovacco di Trnava e basata sulla piattaforma Smart Car, destinata anche ad altre due illustri city car: la Fiat Panda e un’Opel che potrebbe chiamarsi Adam, Agila o Karl, se si prendono i nomi delle ultime piccole presenti nel proprio listino fino al 2019. Va detto che il 90% dei fornitori sarà extra UE, ma questo testimonia ancora una volta la forza e la determinazione dell’industria europea mentre quella americana dà segni di ripensamento pur senza l’obbligo di fare vetture così piccole e avendo a disposizione gli enormi sussidi forniti all’industria e al mercato dall’Inflaction Reduction Act. La risposta arriverà forte e chiara dal gruppo Renault con le R5 ed R4 destinate ad arrivare sul mercato già dal prossimo anno e a posizionarsi anch’esse intorno alle 25 mila euro con un’autonomia di 400 km. La Régie si gioca la carta della nostalgia anche con il progetto Legend che arriverà nel 2026 e altro non sarà se non la nuova Twingo. Avrà consumi bassissimi pari a 10 kWh/100 km, costerà meno di 20mila euro e nello stile guarderà al modello di prima generazione del 1993. Sarà costruita in Slovenia e sarà basata sulla piattaforma CMF-AEV, la stessa della Dacia Spring, anch’essa attesa per il prossimo anno a ricevere un robusto aggiornamento. Il colpo in canna di Volkswagen si chiama ID.2 e arriverà il prossimo anno. Nello stile sarà ispirata alle prime Golf, sarà lunga 4 metri e infine avrà un’autonomia di 450 km. Costerà 25mila euro e sarà fatta in Spagna, insieme alle cugine con i marchi Skoda e Cupra. Il presidente del gruppo di Wolfsburg, Oliver Blume, ha fatto sapere che una decisione per una ID.1 ancora più piccola ed economica non è stata ancora presa, ma è probabile un suo arrivo nella seconda metà del decennio. Più cauti, ma decisi, i costruttori giapponesi e coreani. Toyota, tra i suoi sei modelli bZ, ne avrà sicuramente uno di segmento B, è certo che la nuova Nissan Micra sarà costruita da Renault sfruttando la piattaforma CMF-BEV delle R4 e R5, mentre Kia ha già fatto sapere che dal 2025 avrà un crossover elettrico lungo poco più di 4 metri costruito presso il proprio stabilimento slovacco di Zilina.



Dovrebbe chiamarsi EV2 e avrà un listino intorno a 30mila euro. L’Europa è anche nel mirino dei marchi elettrici leader mondiali. La cinese BYD sta pensando ad uno stabilimento in Ungheria dove potrebbe produrre la propria Seagull, city car lunga 3,8 metri e già venduta in patria all’equivalente di 11mila euro. Da parte sua, Elon Musk si è recato recentemente presso l’impianto Tesla di Grünheide, alle porte di Berlino e ha annunciato che sarà costruito proprio lì il modello compatto del quale si parla da tempo e che dovrebbe chiamarsi Model 2, con un prezzo di 25mila euro. Sarà un piccolo crossover o una berlina compatta? Avrà uno stile convenzionale o sarà ispirata alle linee estreme del Cybetruck? Musk è un maestro della suspence e l’attesa è già iniziata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico