Unrae ed Anfia in coro, è urgente intervenire sull’attuale schema degli incentivi

Un parco auto
«Visto il perdurare del ritardo in tema di transizione energetica, l’Unrae ribadisce l’urgenza di intervenire sull’attuale schema incentivi, attraverso un...

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«Visto il perdurare del ritardo in tema di transizione energetica, l’Unrae ribadisce l’urgenza di intervenire sull’attuale schema incentivi, attraverso un provvedimento che interrompa le indiscrezioni di stampa e l’attendismo che si è creato sul mercato, che non si riflette ancora nei dati delle immatricolazioni». Lo afferma il presidente Michele Crisci. «Tale revisione - spiega - dovrebbe prevedere modifiche delle regole attuali, accogliendo le richieste dell’Unrae di innalzamento del price cap e di estensione dell’incentivo a tutte le imprese con bonus a importo pieno, per rendere le stesse regole più fruibili, maggiormente indirizzate ai target europei e utili ad un accelerato rinnovo del parco».

Ma la sola revisione degli incentivi non basta: «Richiamiamo ancora una volta - aggiunge Crisci - la necessità di una revisione del regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, che potrebbe essere velocemente attuata attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, in modo da favorire la competitività delle imprese italiane, oltre a rilanciare un settore che, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, è in grado di accelerare il rinnovo del parco complessivo circolante».

«Anche il penultimo mese dell’anno si chiude con immatricolazioni in crescita per il mercato auto italiano (+16,2%). Si conferma, quindi, il trend positivo del cumulato gennaio-novembre rispetto all’anno precedente, ferma restando la significativa distanza rispetto ai volumi pre-pandemia (-18% su gennaio-novembre 2019). Entrando oggi nell’ultimo mese del 2023, possiamo ormai ragionevolmente confermare che la chiusura del mercato auto italiano si attesterà a circa 1.580.000 immatricolazioni complessive (+20% circa rispetto al 2022)». Lo afferma Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia.

«Con la fine dell’anno, il consuntivo dell’ecobonus auto 2023 mostra un avanzo di circa 300 milioni di euro, che, peraltro, si somma ai 250 milioni restanti dall’ecobonus 2022 e non ancora riallocati. Segno che gli incentivi all’acquisto delle vetture green, previsti anche per il 2024, vanno rimodulati e resi più attrattivi per i consumatori, in modo che le loro scelte si orientino gradualmente nella stessa direzione degli obiettivi di decarbonizzazione della mobilità che l’Ue ha fissato».

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Corriere Adriatico