Rosetti dalle navi ai super yacht: in arrivo una flotta progettata da Tommaso Spadolini

Il rendering dello yacht di 85 metri di Rosetti
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ROMA - Che super yacht e mega yacht rappresentino un’eccellenza italiana nel mondo lo sappiamo da tempo. Ma che il settore potesse ulteriormente allargarsi, con l’ingresso di altri potenziali colossi tra i produttori di navi da diporto destinate ai mercati più ricchi e prestigiosi del pianeta, in verità non era facile immaginarlo. E invece è in gestazione un’operazione sorprendente, destinata a stupire il mondo, che vede in prima linea l’insospettabile Rosetti Marino Spa, storica società nata nel 1925 a Ravenna, finora conosciuta come leader mondiale nella progettazione e costruzione di un’ampia gamma di navi commerciali hi-tech (dai rimorchiatori alle navi per trasporto merci e passeggeri), ma ora pronta a scendere in campo nel settore delle imbarcazioni da diporto con yacht di lusso di grandi dimensioni.


Il piano strategico verrà annunciato ufficialmente il 29 novembre in una conferenza stampa a Milano. Ma siamo in grado di anticipare che le linee guida sono state ormai definite: Rosetti mira alla realizzazione di una flotta di misura compresa tra 40 e 150 metri (giga yacht). La progettazione delle prime barche, tra 48 e 85 metri, è stata affidata a Tommaso Spadolini, al quale è stato chiesto di cominciare da un’imbarcazione di 85 metri, di cui sono stati già definiti lo stile (decisamente non convenzionale) e i contenuti essenziali.

I primi rendering indicano scelte stilistiche molto lontane dalle forme classiche, che richiamano anzi il design coraggioso e innovativo delle imbarcazioni di Arcadia, con i ponti destinati al comando e alla vita a bordo concentrati nella parte prodiera, e un’ampia zona poppiera, libera e spaziosa, destinata alla vita all’aperto, ai tender, ai toys e all’elicottero (sistemato, a scelta dell’armatore, in posizione centrale o sulla poppa). La motorizzazione sarà costituita da due MTU abbinati al sistema propulsivo Rolls Royce.

Ma chi c’è ai comandi di questa operazione? E quanto è credibile il progetto di questa azienda finora sconosciuta al mondo dello yachting? Le informazioni sono tutte rassicuranti. Rosetti fa parte di un gruppo quotato in Borsa che comprende 18 società e 9 filiali con 1.200 dipendenti; ha registrato nel 2016 un giro d’affari in attivo di 213 milioni di euro e ha consolidato la propria reputazione a livello globale grazie alle navi custom, all’efficienza, al rispetto dei tempi di consegna e alla grande attenzione al servizio post vendita.

La sede di Rosetti Yacht è stata aperta nel Principato di Monaco, ma il cantiere di produzione è il San Vitale, nel porto di Ravenna: occupa una superficie totale di 240.000 metri quadri che include pontili, ormeggi e un’area coperta di circa 17.000 metri, che comprende due stabilimenti costruttivi. Fino a oggi il cantiere ha varato 119 navi da 40 a 140 metri di lunghezza.

Il manager che guida l’operazione è Fulvio Dodich, noto nell’ambiente della nautica da diporto per aver lavorato in passato, con incarichi di prestigio, in Ferretti e Sanlorenzo. Già da tempo operativo, Dodich ha deciso di rischiare in proprio acquistando il 10% delle quote della nuova divisione super yacht. «Abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa basata sulla notevole esperienza di Rosetti Marino, sul solido contesto finanziario e sulle eccezionali infrastrutture, per creare super yacht di alto livello che siano semi o totalmente customizzabili e al contempo fornendo eccellenze tecniche e soluzioni innovative» ha dichiarato il manager. E ha aggiunto: «Stiamo proponendo yacht Made in Italy disegnati e costruiti seguendo i più alti standard tecnici e di sicurezza, qualità che già caratterizzano tutte le società di Rosetti Marino Group».














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Corriere Adriatico