ROMA Una tempesta in un bicchier d'acqua. La signora Chery Mary Nichols, chairman della Carb californiana, è stata molto dura con Fca e le sue frasi sono quelle che...
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FERITO L'ORGOGLIO
La Jeep Grand Cherokee V6 turbodiesel è in listino anche nella region Emea (il ceo proprio al salone di Detroit ha dichiarato che se ci fosse stata maggiore produzione ne avrebbe vendute molte di più), ma in questo caso il software è perfettamente in linea con le normative. Ora, però, per Marchionne è diventato anche un fatto di principio («possiamo essere degli incapaci, ma non siamo dei criminali») ed ha dichiarato con chiarezza che quei modelli negli Usa andranno avanti. Lunedì gli ingegneri di Fca incontreranno in California i tecnici della Carb, poi venerdì faranno visita a quelli dell'Epa ad Ann Harbor in Michigan dove ci sono i laboratori del'agenzia. L'obiettivo è illustrare nel dettaglio il funzionamento del software che equipaggerà i modelli 2017 di Grand Cherokee e Ram 1500.
Il ceo ha ribadito che, appena ottenuto l'ok, partirà la produzione e lo stesso software potrà essere adottato dagli esemplari già in circolazione con un'operazione di richiamo. Una parte del danno, però, è già stata fatta e per questo l'ad ha più volte ribadito che, proseguendo il dialogo, il polverone poteva essere evitato.
IL CAMBIO DELLA GUARDIA
Quando si muovono le agenzie per l'ambiente segue a ruota l'indagine del Dipartimento di Giustizia per perseguire eventuali reati penali e presso questa istituzione Fiat Chrysler ha già un procedimento aperto per presunte irregolarità nelle dichiarazioni di vendita. Le due azioni non hanno punti di contatto, ma interrogatori e confronti sono sempre impegnativi e distolgono il management dal lavoro quotidiano. Fca, inoltre, è quotata a Wall Street, il mercato di capitali più grande del pianeta, e in casi del genere accende i riflettori pure la Sec (la Consob Usa) per controllare che i diritti degli investitori siano tutelati. Ma l'accusa non è ancora una sentenza di condanna e sono in realtà molti a credere che, con la presa di potere dell'amministrazione Trump, lo scenario potrebbe migliorare (quindi una multa meno salata rispetto a quella massima prevista), se non altro perché i vertici dell'Epa sono stati affidati a Scott Pruitt da sempre attento alle esigenze dell'industria più che a quelle degli ecologisti. Per il momento Marchionne ha confermato tutti i target e le agenzie non hanno variato il rating, ma il debito di Fca è rilevante ed eventuali accantonamenti potrebbero impedirne l'azzeramento entro il 2018 rimandando il ritorno del dividendo. Un primo segnale in questa direzione potrebbe arrivare il 26 gennaio quando verranno divulgati i risultati finanziari del 2016 che si annunciano buoni, in linea con le previsioni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico