La Formula E ottiene la certificzione ambientale, compensate le emissioni delle sei stagioni precedenti

Un EPrix di Formula E
NEW YORK – La Formula E, che dalla prossima stagione sarà campionato mondiale, ha annullato la propria impronta di carbonio. Il circuito a zero emissioni ha...

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NEW YORK – La Formula E, che dalla prossima stagione sarà campionato mondiale, ha annullato la propria impronta di carbonio. Il circuito a zero emissioni ha ufficializzato la certificazione ambientale nel corso della Climate Week 2020 che si tiene a New York, una delle città che ospita le gare della competizione (il 10 luglio del 2021 il prossimo appuntamento). Si tratta della prima disciplina a raggiungere questo obiettivo, tra l'altro con effetto “retroattivo”.


Il mondiale elettrico ha infatti compensato anche le emissioni inevitabili generate nelle precedenti sei stagioni impegnandosi in una serie di progetti. Si tratta di operazioni omolgate secondo gli standard UN ed in linea con la convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. I progetti riguardano le energie rinnovabili e sono anche socialmente sostenibili: vengono portati avanti in Cina, Cila, Messico, argentina, Uruguay, Stati Uniti, Malesia e Marocco. La Formula E ha investito anche in certificati verdi nel Regno Unito, in Germania, Francia, Italia, Svizzera e Russia. In pratica ha coinvolto tutti i paesi che hanno finora ospitato almeno un ePrix. 

La Formula E si è impegnata nella misurazione effettiva della produzione di CO2, ma anche nella riduzione della propria impronta di carbonio puntando alla compensazione delle cosiddette emissioni inevitabili. È stato proprio grazie a questa impostazione che il circuito ha potuto calcolare le emissioni pregresse, relative ai campionati disputati finora. Tra le soluzioni adottate per migliorare le prestazioni ambientali del campionato c'è l'ottimizzazione della logistica, l'estensione del ciclo di vita delle celle delle batteria agli ioni di litio e la riduzione dell'utilizzo di plastiche monouso nel corso delle varie manifestazioni.


«Abbiamo la responsabilità di minimizzare l'impatto ambientale del nostro sport – ha dichiarato Jaime Reigle, Ceo della Formula E – e siamo orgogliosi di sostenere progetti ambientali strategici in ciascuna delle nazioni che ospitano le nostre gare». Jean Todt, numero uno della Federazione Internazionale dell'Automobile, saluta «questo nuovo e importante passo in avanti della Formula E a favore dell'ambiente». Todt ha ricordato che anche la Fia ha sottoscritto il documento delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici attraverso il quale l'organizzazione intende contribuire ad aumentare l'impegno del motorsport nei confronti della società. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico