GP d'Austria: Vettel chiede scusa a Hamilton, fra i due sembra tornata la pace

Hamilton e Vettel
ZELTWEG - Le scintille di Baku tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, quando il ferrarista aveva tamponato in regime di safety-car il pilota inglese della Mercedes, in quel...

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ZELTWEG - Le scintille di Baku tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, quando il ferrarista aveva tamponato in regime di safety-car il pilota inglese della Mercedes, in quel momento in testa alla gara, hanno tenuto banco nella conferenza stampa di vigilia del Gp d’Austria in programma domenica a Zeltweg, nonna prova del Mondiale 2017. Il tedesco, che non ha avuto ulteriori penalizzazioni da parte della Fia e che quindi se l’è cavata con la sola penalizzazione subita in Azerbaigian ha rivelato di aver chiesto scusa al rivale per quanto accaduto ammettendo di aver fatto una mossa sbagliata. Dal canto suo l’inglese, che ha accettato le scuse, ha ribadito che il suo rispetto nei confronti di Vettel è immutato.


La competizione tra i due torna dunque sulla pista, dopo una polemica a distanza durato giorni. Il ferrarista riparte dai suoi 153 punti nella classifica iridata, 14 in più del rivale della Mercedes che ne ha 139, mentre l’altro pilota Mercedes Valtteri Bottas è fermo a 111. «Quello che è successo - ha detto Vettel sull’incidente di Baku - lo abbiamo visto. Nella mia macchina avevo una prospettiva diversa. Ho parlato con Lewis dopo la gara ma non voglio pompare ulteriormente la questione. Ho detto tutto, la mia decisione è stata sbagliata, ho preso una penalità ed è andata così.

Credo sia un nostro diritto - ha aggiunto il pilota tedesco - tenere per noi quanto ci siamo detti. È stato un errore affiancarmi a lui e colpire la gomma; ma non volevo fargli male. Ero sorpreso all’inizio perché pensavo avesse frenato. Era quello che pensavo in quella circostanza, non sono certo fiero di quello che ho fatto: potessi tornare indietro lo cancellerei, ma non posso farlo. Cercherò di non farlo capitare più. Ho chiesto scusa, ho sbagliato. È stata di sicuro una reazione eccessiva, ma la velocità era bassa. Facendolo non ci ho guadagnato nulla. Potessi tornare indietro non lo farei».
 

«Ho detto già tutto sui fatti di Baku - ha dichiarato Hamilton - e ora devo concentrarmi sull’Austria. Io e Sebastian abbiamo parlato lunedì dopo la gara e poi sicuramente dopo che lui mi ha contattato, gli ho ribadito che il rispetto per me nei suoi confronti non è cambiato. Gli ho detto che ritenevo potesse correggere la sua dichiarazione, speravo chiarisse la questione. Io non volevo fare nulla di quello che ha detto. Accetto le sue scuse e vado avanti.


Non sento tutta questa tensione, abbiamo chiarito e parlato al telefono con toni rispettosi. Per me era fondamentale riconoscesse che non ho fatto brake testing, non avevo frenato di proposito. È importante che la gente lo capisca. E poi la FIA, le loro decisioni si riflettono su di noi. È un altro aspetto importante». Entrambi i piloti scartano poi l’ipotesi di Alonso come loro futuro compagno di squadra: «io mi terrei Raikkonen», fa presente Vettel, «io sono contento di Bottas» dichiara Hamilton.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico