Ancora Toyota al successo, Al-Rajhi è profeta in patria. La Honda di Brabec la spunta tra le moto

La Toyota Hilux di Yazeed Al-Rajhi che si è aggiudicata la tappa di oggi
SAKAKA - Vittoria casalinga, finalmente! per un pilota saudita. Yazeed Al-Rajhi ha messo fine a un lungo digiuno che durava dal 2015 e ha conquistato il successo di tappa dopo...

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SAKAKA - Vittoria casalinga, finalmente! per un pilota saudita. Yazeed Al-Rajhi ha messo fine a un lungo digiuno che durava dal 2015 e ha conquistato il successo di tappa dopo essere passato in testa a circa 100 chilometri dal traguardo. Il pilota della Toyota Overdrive ha concluso al primo posto la settima speciale  Ha'il > Sakaka di 737 km, prima parte della marathon – con l'area allestita per far lavorare i partecipanti sui loro veicoli off-limits per tutti gli altri – che ha aperto la settimana finale. Solo 48 i secondi il margine di Al Rajhi ”su Stéphane Peterhansel, in testa per buona parte della tappa e 1'15” su Carlos Sainz.

"È stato un bel palcoscenico – è felicissimo il campione saudita -  Abbiamo fatto del nostro meglio, anche se abbiamo subito due forature. navigazione non è stata troppo difficile per noi. Ora voglio solo fare bene ogni giorno, questo è il nostro obiettivo".

Nasser Al-Attiyah quarto con il suo Toyota pick up cede due minuti a Peterhansel, primo nella generale con 7’53” sul principe qatariano che non si dà per vinto: "Affrontare la tappa della maratona dopo un giorno di riposo non è stato facile. Abbiamo avuto una gomma a terra e, da quel momento in poi, siamo stati molto prudenti per evitare di rompere. Siamo ancora vicini a Stéphane e c'è ancora molta strada da fare. E' difficile battere un buggy con una 4x4".

Tra le moto giornata proficua per le Honda con la vittoria del campione in carica Ricky Brabec, che sale all'ottavo posto assoluto, 14'52" dietro al compagno di squadra Ignacio Cornejo che conquista una leadership molto precaria, visto che può contare su un solo secondo di vantaggio su Toby Price con la KTM.

"Non sono sicuro di riuscire a recuperare molto tempo. Toby è ancora dietro di me. Cercheremo di rimanere concentrati e di farcela fino al traguardo di domani quando tornerà l’assistenza. Non so se questa Dakar sia condizionata da una strategia, quella di non “aprire”. Penso che tutti quelli che si stanno aprendo stiano solo perdendo un po' di tempo”.

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Corriere Adriatico