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In occasione del Salone di Ginevra, Dacia ha portato al centro della scena il nuovo Duster, il Suv più venduto in Italia e in Europa con 2,2 milioni di unità. Che oggi giunge alla sua terza generazione e arriva sul mercato in dodici versioni, frutto della combinazione di 3 motori, 4 allestimenti, 2 tipologie di trazione (anteriore o 4x4) e due cambi (manuale o automatico). Si presenta con un nuovo design estremamente distintivo, con cerchi fino a 18”, con una lunghezza di 4,34 metri (piattaforma CMF-B, la stessa della Sandero, della Jogger e anche della Renault Clio), con un bagagliaio cresciuto fino a 472 litri e con tante soluzioni che aumentano la praticità, come le sellerie Microcloud in TEP lavabile, gli accessori YouClip e le barre portatutto sul tetto che possono portare fino a 80 kg ed essere integrate per trasportare più tipi di oggetto. Il listino parte dalla versione bifuel (benzina/GPL), proposta a 19.700 euro, per arrivare alla full Hybrid 140 con cambio automatico, disponibile a 26.400 euro nell’allestimento Expression. Gli ordini sono già aperti e le consegne sono previste a partire da giugno. La kermesse svizzera è stata però l’occasione per Dacia per presentare al pubblico anche la nuova Spring, unica auto elettrica venduta in Europa con peso inferiore a una tonnellata (la batteria pesa meno di 190 kg).
Per lei rinnovato design interno ed esterno, ma anche la migliore capacità di carico del segmento: il bagagliaio vanta una capacità di 308 litri, che arriva fino a mille con i sedili posteriori abbattuti.
E non finisce qui, perché sempre a Ginevra, Dacia ha presentato per la prima volta al pubblico il prototipo che, dal 2025, parteciperà alla leggendaria Dakar e al Campionato Mondiale di Rally-Raid con il team The Dacia Sandrider. Per il quale sono stati ingaggiati piloti come Sébastien Loeb con Fabian Lurquin, Cristina Gutierrez con Pablo Moreno Huete e Nasser Al-Attiyah con un copilota ancora da comunicare. Telaio, motore e carrozzeria in carbonio sono stati studiati per ridurre il peso di 15 kg rispetto ai prototipi comparabili. A spingere la vettura ci pensa un V6 biturbo tre litri da 360 cv e 539 Nm, abbinato alla trazione integrale e al cambio sequenziale a sei rapporti, alimentato con carburante sintetico della Aramco. Dacia Sandrider adotta infine una vernice antiriflesso sulla carrozzeria e un abitacolo modulare che può essere personalizzato in funzione delle esigenze dei singoli equipaggi in gara. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico