Benzina sfiora 1,7 euro. I consumatori: «Aumenti abnormi e ingiustificati»

Un distributore di carburante
ROMA - La tregua per gli automobilisti è durata poco. Con una raffica di rincari negli ultimi giorni, e con l'ultima ondata registrata oggi, i prezzi dei carburanti sono...

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ROMA - La tregua per gli automobilisti è durata poco. Con una raffica di rincari negli ultimi giorni, e con l'ultima ondata registrata oggi, i prezzi dei carburanti sono tornati a salire, con la benzina verso quota 1,7 euro al litro.


Secondo le rilevazioni di Quotidiano energia infatti, il prezzo medio praticato servito della verde va oggi dall'1,661 euro al litro di Eni all'1,690 di Tamoil. La punta massima osservata al Sud è di 1,763 euro al litro. I prezzi dei carburanti tornano ad aumentare a febbraio. Secondo le stime preliminari dell'Istat, i prezzi della benzina crescono dell'1,4% rispetto al mese precedente e quelli del gasolio dello 0,7%. Gli altri carburanti sono invece in calo del 2,8%.

Gli aumenti della benzina sono «abnormi e del tutto ingiustificati. In poche settimane, dal 13 gennaio, il prezzo della verde è aumentato del 14,8% e quello del petrolio dell'8,8%. Una fuga in avanti dei carburanti che determina un maggior esborso a danno degli automobilisti pari a quasi 11 euro a pieno». Lo afferma il Codacons alla luce dei nuovi rincari. «La discesa dei prezzi di benzina e gasolio aveva contribuito in questi ultimi mesi ad aiutare l'economia italiana a rialzarsi, attraverso una generalizzata riduzione dei costi a carico di imprese e cittadini - prosegue l'associazione dei consumatori - Ora tali rincari eccessivi rischiano di bloccare la crescita e produrre effetti a catena. Per tale motivo chiediamo al Governo Renzi un intervento teso a studiare misure per vincolare i listini dei carburanti alle quotazioni reali del petrolio».

La crescita dei prezzi dei carburanti delle ultime settimane «è strettamente legata alla ripresa delle quotazioni internazionali sia del greggio che dei prodotti raffinati». Lo sottolinea l'Unione petrolifera in una nota. Rispetto ai minimi di metà gennaio, il prezzo di un barile di greggio Brent, spiegano i petrolieri, è cresciuto mediamente di 16 dollari al barile; quello dei prodotti raffinati scambiati sui mercati internazionali di oltre 12 centesimi al litro. Nello stesso periodo di tempo, il prezzo industriale della benzina (al netto delle tasse) è aumentato mediamente di 8,6 centesimi, mentre quello del gasolio di 8,5 centesimi.


Rispetto ad un anno fa, nel mese di febbraio i prezzi medi industriali (al netto delle tasse) sia della benzina che del gasolio sono risultati inferiori di circa 18 centesimi, a fronte di variazioni sui mercati internazionali intorno ai 15 centesimi. Dall'inizio dell'anno risulta in calo anche la differenza con i prezzi medi europei che in media è attualmente intorno a 1,8 centesimi per la benzina e 1,2 centesimi per il gasolio (media 2014 circa 2 centesimi). Variazioni che, secondo le compagnie, «dimostrano la linearità degli andamenti dei prezzi dei carburanti rispetto alle tendenze internazionali sia nelle fasi di discesa che di aumento».


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Corriere Adriatico