Autotrasporto, aziende in difficoltà: 55 mila imprese non hanno pagato la quota di iscrizione all’Albo

Autotrasporto, aziende in difficoltà: 55 mila imprese non hanno pagato la quota di iscrizione all’Albo
ROMA - Aziende di autotrasporto allo stremo. L’allarme è stato lanciato del segretario nazionale di Trasporto Unito Maurizio Longo dopo la verifica dei dati che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - Aziende di autotrasporto allo stremo. L’allarme è stato lanciato del segretario nazionale di Trasporto Unito Maurizio Longo dopo la verifica dei dati che indicano in circa 55mila le imprese che non hanno versato la quota di iscrizione obbligatoria all’Albo nazionale nazionale degli autotrasportatori entro la scadenza fissata al 31 dicembre 2018. 


«Purtroppo - ha detto Longo - non credo si tratti di una distrazione di massa, bensì di un silenzioso segnale di allarme; il segnale di una categoria ormai sfiduciata e rassegnata a vivere alla giornata, priva come è di strumenti normativi di tutela di cui avrebbe bisogno, sia sul versante delle garanzie di pagamento e di credito nei confronti della committenza, sia su quello propriamente contrattuale». 

Insomma per Longo il mancato versamento delle quote all’Albo è un indicatore che dovrebbe far scattare un’allerta sul futuro. «Oggi le aziende- ha aggiunto - hanno a che fare con finte regole di mercato che puntualmente non vengono rispettate sulla base di un potere contrattuale che si trasforma quotidianamente, sulle strade italiane, in ricatto. Debolezza finanziaria, contratti capestro, condizioni di pagamento al di fuori di qualsiasi schema e tempistica accettabile sono fra le cause di un degrado che inevitabilmente diventerà il problema dei problemi per un Paese che dovrebbe reggersi su un trasporto affidabile e che invece si prepara a pagare un prezzo altissimo sui fronti della competitività del suo sistema economico e industriale e su quello, ancora più critico, di una sicurezza che imprese allo stremo delle loro forze, non sono più in grado di garantire».

  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico