Scatola nera, Isa e alcolock nelle nuove auto, dal 6 luglio scatta l'obbligo: ecco cosa sono e a che servono

“Vision zero” è il nome del programma europeo, secondo il quale già entro il 2038 si devono salvare 25.000 vite umane ed evitare 140.000 feriti sulle strade

Scatola nera, Isa e alcolock nelle nuove auto, dal 6 luglio scatta l'obbligo: ecco cosa sono e a che servono
Da quando il Parlamento europeo ha confermato l’obbligo, dal 2035, di commercializzare esclusivamente auto elettriche, il tema della salvaguardia dell’ambiente...

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Da quando il Parlamento europeo ha confermato l’obbligo, dal 2035, di commercializzare esclusivamente auto elettriche, il tema della salvaguardia dell’ambiente è diventato centrale ed è al centro di tutti i dibattiti. Ma ha oscurato un altro tema non meno importante, e di strettissima attualità: quello della sicurezza stradale. Un problema gravissimo, irrisolto da anni, per il quale la comunità europea, prima di dedicarsi alla salvaguardia dell’ambiente, si era spesa con ammirevole impegno, imponendo la condivisione di un’azione comune mirata all’azzeramento delle vittime della strada entro il 2050. “Vision zero” è il nome del programma europeo, secondo il quale già entro il 2038 si devono salvare 25.000 vite umane ed evitare 140.000 feriti sulle strade.

Il progetto va avanti senza suscitare i clamori provocati dalla questione ambientale, e quasi in sordina dal 6 luglio è entrata in vigore per i veicoli di nuova omologazione una nuova normativa che impone ai costruttori di dotare le auto di inediti sistemi di sicurezza: alcuni già presenti sulle auto di recente generazione, altri del tutto nuovi. Tra questi spiccano la cosiddetta scatola nera, che registra l’attività della vettura negli istanti immediatamente precedenti e successivi all’accaduto, l’adattamento intelligente della velocità in rapporto ai limiti, e l’alcolock, in pratica un etilometro che impedisce l’avviamento del motore se il guidatore ha bevuto alcolici.

Più in dettaglio, la lista degli ADAS obbligatori comprende anche l’avviso della disattenzione e della stanchezza del conducente, la segnalazione di arresto d’emergenza, il rilevamento in retromarcia, il registratore di dati in movimento, il monitoraggio della pressione delle gomme, sistemi avanzati di frenata d’emergenza in grado di rilevare veicoli a motore e utenti vulnerabili della strada di fronte a loro, mantenimento della corsia e una più ampia zona di protezione relativa all’impatto della testa, capace di mitigare le lesioni durante le collisioni con soggetti vulnerabili.

Quest’ultima novità è imposta dal fatto che il regolamento in vigore dal 2009 aveva fissato determinati requisiti di sicurezza riguardanti la distanza tra il sedile e il tetto, ma il regolamento di quell’anno esentava SUV e monovolume. Ora anche questi veicoli devono rispettare i nuovi requisiti per essere omologati; poi, dal 2024, per essere immatricolati.

Facile prevedere che l’introduzione obbligatoria degli ADAS, finora relegati in molti casi tra gli optional a pagamento, comporterà un aumento dei prezzi delle auto, in buona parte già rincarate per via delle costose tecnologie di elettrificazione. In compenso – ma è soltanto una ipotesi tutta da verificare – potrebbero calare i prezzi delle polizze di assicurazione, visto il prevedibile calo di danni alle auto e alle persone.

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Corriere Adriatico